Arriva finalmente anche da noi in Europa la raccolta che la Sony ha dedicato ai primi singoli prodotti dal leggendario Phil Spector, per la serie “The Essential” della Legacy. Originariamente uscita negli Usa, in Canada e Australia nell'ottobre del 2011, è stata ristampata dalla Sony inglese anche per i mercati europei a un anno esatto di distanza.
Ottima opportunità, quindi, ma non esente da una grave, anzi, gravissima e imperdonabile pecca: in questa edizione inglese è stato omesso un solo brano rispetto a quella americana, ma di fondamentale importanza, vale a dire il fantastico singolo “River Deep, Mountain High” (A&M, 1966) accreditato a Ike & Tina Turner.
Si suppone che sia stato fatto per i soliti problemi di copyright, altrimenti non si spiegherebbe tale grossolana dimenticanza, dato che di spazio sufficiente ce n’è e avanza pure, in questi due cd (durano solo 44 minuti l’uno). In pratica, l’edizione 2012 nelle nostre mani contiene solo 34 brani anziché 35. Questo basterebbe per bocciarla, un’operazione del genere, ma così non faremo, dato che in questi due dischi è stipato davvero tutto l’essenziale dell’arte produttiva di Spector.
Si parte dai primi, timidi accenni del “wall of sound” spectoriano nei singoli dei Teddy Bears (“To Know Him Is To Love Him”), di Ray Peterson (“Corinne, Corinna”) e nel languido hit di Ben E. King dei Drifters (“Spanish Harlem”), tutti datati tra il 1958 e il 1960. Tra questi prime produzioni di Spector, si segnalano la sognante “I Love How You Love Me” delle Paris Sisters e alcuni gioielli melodici delle Alley Cats (“Puddin’ n’ Tain”) e delle Crystals (“Da Doo Ron Ron”).
Il “the very best” è però concentrato nel secondo cd, con i singoli al fulmicotone delle Ronettes (la cui leader Veronica Bennet fu poi sposa di Spector) come “Be My Baby” e “Baby, I Love You”, che all’epoca vendettero un milione di copie ciascuno. Ancora a un livello eccellente troviamo “Hold Me Tight” dei Treasures, “When I Saw You”, sempre delle Ronettes e “A Fine, Fine Boy” di Darlene Love.
La massima sublimazione del “wall of sound” (che è una sorta di effetto sinfonico massimalista, ottenuto mediante dei processi di registrazione e di missaggio di più elementi e fonti sonore) di Spector si ha nei dischi del duo dei Righteous Brothers (alfieri del “blue-eyed soul”), ovvero “You’ve Lost That Lovin’ Feeling”, “Unchained Melody” (usata nel 1990 nella soundtrack di “Ghost”) e, soprattutto, in “Ebb Tide”.
Chiudono la raccolta dei brani inediti del Modern Folk Quartet (“This Could Be The Night”) e delle Ronettes (“Paradise” e “I Wish I Never Saw The Sunshine”).
In definitiva, i singoli essenziali della Phillies (l’etichetta di proprietà del grande produttore) ci sono tutti. Peccato per l’omissione di quel capolavoro targato Ike & Tina Turner. Avremmo altrimenti dato un punto in più al giudizio finale. Non va dimenticato il grande apporto, nel successo di queste canzoni (che rimangono dei capolavori intramontabili della musica pop tutta) di dotati arrangiatori come Jack Nitzsche e di compositori di musica leggera come Gerry Goffin, Carole King e Jeff Barry. Buono anche il livello di remastering adottato da Vic Anesini, anche se il sound poteva essere reso ancor più scintillante. Abbastanza esauriente e ben illustrato il libretto allegato.
04/09/2012