I vari scenari sono gestiti con coerenza dallo sguardo narrante, alternando momenti cinici e amari a scorci più poetici, magari alimentati dalla suggestione di una lettura, come nel caso della delicata "Conto alla rovescia", composta sulla scia del romanzo "In tutti i sensi come l'amore" di Simona Vinci.
Dalla coppia persa nel centro commerciale simbolo di una realtà allo sbando ("Distratti") alle tinte de "L'autunno", passando "Oltre" il desiderio di superare il peggior nemico: noi stessi. Arriviamo così al midollo, al nucleo di quest'albero fatto di note, quella "mancanza di stelle" e annessa ricerca alla base dell'etimologia del termine. Un "Desiderio" addirittura cannibale, come anticipato dalla "cannibal version" del videoclip che accompagna lo splendido brano. "Altro che aperitivo, ci siamo bevuti il pianeta!/ E gireremo un video mentre esplode il pianeta!" canta, quasi urla, la Donà sui battiti e sugli arpeggi di "Distratti", mentre poco dopo inizia la ricerca ossessiva di "Colpa", il passaggio più arrabbiato e trascinante.
Uno strato dell'albero/"deSidera" è per "Senza fucile né spada", unica canzone scritta durante la pandemia e annesso lockdown del 2020, pronta a slanciarsi sul rifacimento di una celebre aria nostrana; un altro comprende l'emozionante "Come quando gli alberi si parlano", storia vera di una coppia conosciuta dalla cantante ai tempi della frequentazione dell'Accademia di Belle Arti di Brera, che pur di rimanere insieme per sempre, compie il gesto estremo del suicidio.
Con i "Titoli di coda" si chiude uno dei cardini tematici dell'opera, cantato anche in "Torna": la fine di un amore. Sullo sfumare del brano inizia a stagliarsi la parola "fine", eppure i contenuti di "deSidera" sono pronti a germogliare.
(08/12/2021)