Figlie, donne, madri, artiste, amiche. Due protagoniste della musica italiana sin dagli anni 90, quelli che vedevano Cristina Donà far breccia nella scena indipendente con l’album “Tregua”, prodotto da Manuel Agnelli, e Ginevra Di Marco conferire luce e grazia al materiale resistente dei Csi, crescendo al fianco di figure fondamentali quali Giovanni Lindo Ferretti, Gianni Maroccolo e Giorgio Canali.
Le carriere soliste si sono poi sviluppate in maniera profondamente artistica, senza mai cercare scorciatoie verso il mainstream, attraverso lavori sempre interessanti e illuminati, fino a giungere a quest’esperienza di coppia, decollata grazie a un paio di esibizioni fatte assieme la scorsa estate. Da quelle emozioni l’idea di proseguire, scrivendo anche qualche inedito a quattro mani, perché l’obiettivo non è limitarsi alla mera celebrazione del passato, ma perseguire un interscambio in grado di produrre frutti nuovi.
Le confessioni reciproche scolpite in “Un passo alla volta”, la morbida leggerezza di “Camminare”, il racconto sociale di “Confine” (scritta da Francesco Gazzè, fratello e da sempre autore per Max) sono i tre inediti del progetto, posti a inizio tracklist, seguiti dal canto tradizionale ebraico sefardita “La rosa enflorece” che mette in risalto le qualità delle due voci.
La seconda parte dell’album è affidata alla reinterpretazione corale di alcuni brani dei rispettivi repertori, arricchiti dalla presenza dei sodali di lunga data Francesco Magnelli, Andrea Salvadori, Luca Ragazzo e Saverio Lanza.
03/07/2019