E’ un’esplorazione sonora indirizzata a travalicare qualsiasi confine geografico e stilistico, quella condotta da Adriano Viterbini. Partito dal blues e dal grunge, il chitarrista romano, pur proseguendo il felice percorso con i Bud Spencer Blues Explosion, si è nel tempo orientato in parallelo anche verso altre sonorità, costruendosi una credibilità internazionale, consolidata grazie al groviglio di collaborazioni intessute con autorevoli musicisti, alimentando sia il sentimento world (accanto a Bombino, Rokia Traoré e Mamah Diabaté) che gli istinti pop-rock (Nic Cester, giusto per fare un nome fra i più celebrati).
“Solitario Solidale” contiene tre tracce che lo confermano impegnato lungo il sentiero delle “musiche dal mondo”, un Ep che ha preso forma a seguito di esperimenti realizzati assieme al fidato Marco Fasolo, con lui anche nel progetto I Hate My Village. L’autografo “Trash Of Europe” è il brano più ritmato del disco (batteria e percussioni sono suonate da Corey Wilhelm), attraverso il quale Adriano arriva a lambire quella psichedelia tribale dal sapore ancestrale ben interpretata dai Goat.
Il rituale prosegue con la suggestiva “The Homeless Wanderer”, cover della pianista etiope Emhaoy Tseguè-Maryam Guèbrou (classe 1923), suonata di fino ricorrendo all’utilizzo di strumentazione inusuale, come lo ngoni, uno strumento a corde tradizionale, tipico dell’Africa Occidentale. “Plain & Sane & Simple Melody”, l’unica traccia cantata, è anch’essa una cover, in questo caso di Ted Lucas, un musicista di Detroit scomparso nel 1992, con un solo album all’attivo, ma che suonò chitarra, sitar e armonica in molte produzioni Motown degli anni Settanta.
“Solitario Solidale” è anche un progetto dal quale emerge un’attenzione particolare per gli aspetti visivi: ciascun brano è accompagnato da un videoclip; tre cortometraggi che potete visualizzare anche in questa pagina, realizzati grazie all’intervento dei videomaker Donato Sansone, Dandaddy e Paulonia Zumo.
19/05/2022