Gadadu

The Weatherman Is Wrong

2022 (AMP)
contemporary jazz, alt-pop

Imprevedibile, mutevole come un bollettino meteorologico, il terzo album dei Gadadu è un’esperienza sonora stimolante. Il primo esile nucleo della band risale al 2013, quando Hannah Selin (voce, viola) e Nicki Adams (piano, sintetizzatori) si cimentano con un atipico mix di dream-pop, soul e jazz. Le multicolori composizioni del gruppo americano, ben presto si evolvono in forme ancor più complesse, grazie anche alla presenza di nuovi elementi: Patrick Adams (tromba), Arthur Vint (batteria, percussioni), Dan Stein (basso) e buon ultimo Ayumi Ishito (sax tenore).

 

Il tanto abusato termine caleidoscopico calza a pennello per il nuovo disco della band, “The Weatherman Is Wrong”. Archi e synth introducono l’ascoltatore in un vortice di suoni e atmosfere che restano in sospeso tra due mondi, quello più onirico e soprannaturale del dream-pop e quello più tangibile del jazz-soul.
Le flebili note dell’introduttiva “Cicadas” si nutrono di rullanti e fiati per un primo timido approccio, un crescendo di colori, di frammenti armonici e ritmici ben presto avvolge il tutto (“Bear”), ma è solo un breve attimo prima che strati di eleganti tempi ritmici, pulsanti accordi di basso, tintinnii di tastiere, l’ardire dei fiati e il fluire di archi e synth elevi il tasso emotivo e creativo. Magia e mistero conducono i giochi, mentre la voce di Selin viene catturata da un vocoder per un incandescente corpo sonoro centrale (“DreamHouse”).

Spezzate le ultime redini, i Gadadu si librano in volo: colori e forme insoliti entrano nel caleidoscopico vortice jazz di “At Play”, mentre fiati e piano elettrico duettano e duellano. Nuove sinergie agitano le crepuscolari e lussuose arie chamber-pop di “Makeup”, viola e pianoforte si inebriano di un oscuro minimalismo alla “Kid A” elevando ulteriormente il tasso alcolico della proposta dei Gadadu.
Rapiti da tanto splendore, facciamo fatica a immaginare ulteriori sviluppi e sorprese. Il vortice di suoni e colori alfine impazzisce, il caleidoscopico mondo dei Gadadu s’infiamma, e dal caos nascono nuove forme di bellezza. Il groove afrobeat/latino di “Ocean's Children”, finemente frantumato da sapienti dissonanze armoniche, l’oscura e tribale destrutturazione di grevi atmosfere trip-hop di “Tides” (i fan dei Portishead gradiranno) e il tormentato intreccio di soul, sperimentalismo, chamber-music e avant-jazz che corona il magico gemellaggio di  “Prove To You” (con gli archi del Xanthoria Quartet) rendono l’esperienza sonora unica.

 

Anche quando sembra che Hannah Selin e soci si cimentino con una prevedibile jazz ballad, la conclusiva “City Of Lights”, nulla è come appare, tempi dispari  e malinconiche armonie impostano un gradevole uptempo, il crescendo strumentale rimesta le acque, e torna a prevalere un surrealismo chamber-jazz che toglie il fiato e conferma “The Weatherman Is Wrong”  tra le uscite discografiche più originali dell’anno.

09/12/2022

Tracklist

  1. Cicadas
  2. Bear
  3. Dreamhouse
  4. At Play
  5. Makeup
  6. Ocean's Children
  7. Tides
  8. Prove To You
  9. City Of Lights






Gadadu sul web