Nulla si crea ma tutto si campiona. Il talentuoso dj britannico Simon Green, in arte Bonobo, ha sempre deliziato i suoi numerosi fan rimescolando sapientemente influenze diversissime quali ambient, jazz, neo-soul, R&B, funky e disco/house. La capacità di ricostruire trame calde e corpose si è progressivamente ampliata nel corso della sua carriera, incorporando tessuti sonori inaspettati.
Già nel precedente lavoro, "Migration", il deejay inglese aveva utilizzato elementi tipici della world music, come cantati e cori africani. In "Fragments" non solo decide di aprirsi verso influenze eterogenee, ma sceglie di rimodulare anche la forma stessa dell'album.
Esemplificativo in tal senso è lo straordinario lavoro fatto sul contributo della giovane arpista Lara Somogyi. Il pizzicare dolce e melodioso della musicista infonde un'atmosfera orientaleggiante nella traccia di apertura "Polyghost" e si amalgama alla perfezione con la superba sezione di archi di Miguel Atwood-Ferguson. In maniera molto originale, Bonobo decide di riproporre diversi frammenti del contributo di Somogyi disseminandoli, a volte quasi impercettibilmente, in tutto l'album. È come se il musicista inglese volesse trovare unità e coerenza nel suo lavoro abbracciando la natura frammentaria delle cose, piuttosto che cercando una compattezza negli arrangiamenti o nel sound. Diventa quasi un esercizio sterile individuare i diversi stili che si dipanano, scomposti e atomizzati, nelle tracce di "Fragments", perché sono talmente pervasivi da formare un'invisibile ragnatela sonora.
Il risultato più mirabile di questo nuovo approccio è la stupenda "Otomo" in cui, coadiuvato dall'esperto O'Flynn al basso, immerge un coro bulgaro su una base house. Bilanciando sapientemente i beat-drop con dei sample molto orecchiabili, riesce nel miracolo di creare un pezzo che si adatta perfettamente a una pista da ballo come anche a un ascolto in cuffia nella sicurezza della propria abitazione.
Anche altri brani presentano questo dualismo, ma con una sfumatura più ambient, come l'ipnotica "Age Of Phase" o la rassicurante "Rosewood" da cui è stato estratto un singolo. Nelle numerose collaborazioni con altri artisti che impreziosicono l'album, Green sembra più orientato invece a ritrovare le sue radici riproponendo quel mix fra jazz, folktronica e r&b che lo ha lanciato nella prima parte della sua carriera. Le voci di Kadhja Bonet ("Day By Day") e Jordan Rakei ("Shadows") si amalgamano benissimo con il sound costruito dal musicista di Brighton, ma si muovono nel solco della tradizione del suo repertorio.
Una menzione a parte merita la riuscitissima collaborazione con la songwriter di Chicago Jamila Woods in "Tides". In un primo momento il dj inglese sembra quasi mettersi da parte per lasciare spazio alla calda voce r&B di Woods, ma un arrangiamento sontuoso, i frammenti di arpa di Somogyi e una splendida partitura orchestrale finale rendono la canzone piacevole da ascoltare anche se riproposta in un loop infinito. Ci si potrebbe soffermare anche sui momenti più malinconici e introspettivi, ma fondamentalmente è un album che privilegia gli arrangiamenti orchestrali e le atmosfere più ariose e aperte, come la sognante "Elysian" o la vibrante e ben costruita miscela di synth modulari in "Sapien".
Era da tempo che Bonobo non proponeva un album così ben assemblato e accattivante. La versatilità della sua proposta musicale è testimoniata anche dal tour a sostegno di "Fragments", che toccherà non solo club e arene ma anche teatri prestigiosi come la Royal Albert Hall di Londra. Per la verità i suoi lavori non sono mai stati realmente deludenti, ma ultimamente sembrava essersi impantanato in uno stile magari gratificante per i suoi aficionados di sempre ma poco innovativo e dirompente per conquistarne di nuovi. Lui stesso aveva ammesso di aver passato un periodo in cui sentiva di avere poca creatività. Nel frattempo non è rimasto fermo: si è trasferito in America, ha passato un breve periodo nel deserto, ha avuto collaborazioni con altri colleghi. Si è preso soprattutto il tempo necessario per raccogliere quei frammenti di ispirazione che ha ritrovato lungo il suo cammino.
17/01/2022