Gaz Coombes

Turn The Car Around

2023 (Hot Fruit)
alt-pop, indie-rock, songwriter

Alla carriera solista di Gareth Coombes, ex-leader e frontman dei Supergrass, si aggiunge un nuovo capitolo, il quarto. “Turn The Car Around” è il titolo dell’ultimo progetto, pubblicato pochi mesi dopo il termine della lunghissima reunion celebrativa per il venticinquennale di carriera che i Supergrass, scioltisi ufficialmente nel 2010, hanno portato in tour dal 2019 con non poca fatica, a causa di numerosi rinvii imposti dalla pandemia.

 

Gaz ha costruito questo nuovo lavoro nel corso degli ultimi sette anni. E’ un disco intriso di sentimenti, argomenti che catturano gli alti e bassi della vita moderna, contesti che il talentuoso cantautore inglese ha da sempre maneggiato con grande proprietà, ma che probabilmente solo nei nove brani che vanno a comporre questa tracklist è riuscito a intercettare con maggior precisione rispetto al passato. Un decisivo segno di evoluzione, che va a completare le già ottime prestazioni compiute in “Matador” (2015), album nominato per Mercury Prize e premio Ivor Novello e “World’s Strongest Man” (2018).
Sotto il profilo stilistico, Coombes sembra alleggerire lo schema degli arrangiamenti, meno accerchiati da sovrastrutture elettroniche e lasciati liberi di esporsi nelle fragranze più classiche, con chitarre e pianoforte portati in primo piano. Per tessere il suo ricco arazzo sonoro, si è avvalso di alcune collaborazioni di rilievo quali Loz Colbert (Ride) e Willie J. Healey, oltre a dividersi i compiti di produzione con il fidato Ian Davenport (Supergrass, Philip Selway, Band Of Skulls).

L’opener “Overnight Trains” dà il via alle danze in modo epico, con la sua flemmatica costruzione di suoni stratificati che cresce fino al tonante climax, richiamando da vicino l’approccio dell’amato Scott Walker. “Don't Say It's Over” si apre guidata da un propulsivo ritmo di batteria, che gradualmente lascia spazio alle chitarre, reparto nel quale Coombes mostra tutta la propria abilità con un lungo assolo, in una combinazione di elementi fusi con destrezza.
Se “Feel Loop (Lizard Dream)” ricorda i Radiohead dei primi anni 2000, mescolando le scintillanti note della sei corde del poliedrico artista di Oxford con succosi effetti elettronici, il glam-rock di “Long Live The Strange” e la ballata bowieana “Dance On” posseggono evidenti richiami al dorato (e sottovalutato) repertorio dei Supergrass, mentre “Not The Only Things” (accorata dedica alla figlia autistica) è guidata da chitarra acustica ed elementi di trip-hop, marcando un visibile allontanamento dal repertorio mostrato nei suoi precedenti album.
Come accennato in apertura, uno dei (tanti) punti di forza è la gestione accurata degli inserti elettronici, più accessibili rispetto agli scorsi lavori. La title track ne esemplifica il concetto in modo sostanziale, scenario che presenta le sue migliori sembianze nell’intensa “Sonny The Strong”, tra i passaggi più riusciti in scaletta, articolata al punto giusto, mai banale e con quell’invidiabile dose di misurata orecchiabilità, destinata a ricordare la vita tormentata del pugile britannico Randolph Turpin, campione del mondo nel secondo dopoguerra, poi morto suicida nel 1966.

 

Meno sperimentale di “Matador” e “World's Strongest Man”, “Turn The Car Around” è l’impronta tangibile tracciata da un artista fiducioso delle proprie doti e desideroso di discostarsi dal suono che i più potrebbero attendersi da chi è stato il leader dei Supergrass; la vetrina migliore per esporre la sua elegante competenza come chitarrista e arrangiatore di suoni, oltre alla sempre più ampia versatilità come cantautore di spicco dei giorni nostri.

16/01/2023

Tracklist

  1. Overnight Trains
  2. Don't Say It's Over
  3. Feel Loop (Lizard Dream)
  4. Long Live The Strange
  5. Not The Only Things
  6. Turn The Car Around
  7. This Love
  8. Sonny The Strong
  9. Dance On








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