Io sono donna, sì
Ma nella scorsa vita avevo il cazzo
Il rischio è stato quello di vedere diluita la creatività di
Madame in una serie di compromessi pop ("L'eccezione" nel 2022) e pop-trap ("Tu mi hai capito" con Sfera Ebbasta nel 2021) alla ricerca di un'affermazione
mainstream frettolosa. Se l'esordio "
Madame" (2021) stemperò un po' i testi e lo stile vocale peculiare, la traiettoria artistica di Francesca Calearo ha subito negli ultimi anni più di un passo falso, compreso il singolo "Marea" (2021), che voleva capitalizzare l'esposizione sanremese con un testo dal lesbismo omeopatico e un
beat ballabile ed estivo. E invece....
"L'amore" è un secondo album ambizioso, più maturo dell'esordio e frutto di una progettualità rara nella musica contemporanea, tanto orientata alle
playlist. Tenuto assieme dal tema dominante del titolo, è una raccolta di quattordici brani che esplora varie forme d'amore, affetto, relazioni e sesso con un linguaggio esplicito e ricco, appoggiandosi a produzioni che ricollocano la voce di Madame in contesti stilistici molto differenti.
In alcuni passaggi questa eterogeneità incrina la fluidità dell'ascolto, anche a causa di alcuni tentativi cantautorali non particolarmente ispirati, ma nell'insieme l'album suona come un'eterogenea affermazione creativa. La rapper e cantante veste un'autorialità nuova e mantiene il ruolo di assoluta protagonista al microfono, senza annoverare nessun ospite, né un trapper famoso né una popstar. Le produzioni sono curate, invece, da un gruppo di nomi più o meno affermati tra cui spiccano
Dardust, Chris Nolan e Shablo.
Il
beat ipnotico dell'allucinata sensualità di "Come voglio l'amore" e quello più immediato ed elettronico di "Il bene nel male", già sentita a
Sanremo, presentano l'album stimolando un certo entusiasmo ma "Quanto forte ti pensavo", paludata in un pop vintage per orchestra, rischia di sopirlo. Il parziale riscatto di questo brano, e anche della bossa nova generica di "Nimpha - La storia di una ninfomane" e del folk classicheggiante di "Per il tuo bene", sta nei testi d'ispirazione cantautorale, nonostante i frangenti calligrafici e i rimandi a
De André. L'eccezione su questo fronte è la commovente musica da camera di "Milagro - A Matilde", raffinatissima nella sua pioviggine di pianoforte che cita
Einaudi, e nel testo suggestivo:
Sei la piazza di una città di mare
Dopo il carnevale
Sei la barca dove posso parlare
Da sola col mare
Va generalmente meglio quando gli arrangiamenti si fanno piú vivaci e i testi puntano a narrazioni splendidamente esplicite ("Donna vedi"; lo
skit "Pensavo a...") e sofferte ("Se non provo dolore") ma anche quando l'ispirazione cantautorale viene collocata da Dardust in un amalgama esotico-elettronico ("La festa della cruda verità"; "L'onda - La morte del marinaio").
Con parole nuove Madame racconta l'amore in un modo al contempo nuovo ed eterno, nei suoi spasmi carnali e nei tormenti emotivi, con schiettezza e poesia. In mezzo a tutto questo, c'è anche un apprezzabile pizzico d'ironia, e per l'edizione digitale anche una concessione al demenziale con "Tekno pokè", perché in fondo è talentuosa, ma è pur sempre una ventunenne.
03/04/2023