Mordecoli

Château Mordécoly

2023 (alter)
elettroacustica, ambient, experimental

Il ruolo chiave del Cafe OTO nel promuovere tanta sperimentazione generalmente relegata nell’ombra è un dato acquisito, tanto da rendere difficile elencare tutti i progetti d’avanguardia nati ed evolutisi al suo interno. Alla lista si aggiunge Mordecoli, incontro sinergico tra il nostro ottimo Valerio Tricoli e la violoncellista inglese Ecka Mordecai, che proprio nel locale londinese ha preso forma.

“The Addiction”, pubblicato su cassetta lo scorso anno, presentava le prime risultanze dell’intersezione tra le trame strumentali e vocali della Mordecai e le interferenze/manipolazioni attuate da Tricoli servendosi del suo Revox B77. La direzione individuata era quella di una combinazione elettroacustica evocativa eppure eccessivamente scarna in molti passaggi, orientata a definire – come la scelta del titolo stesso suggerisce, visto l’esplicito riferimento all’omonimo film di Abel Ferrara - una possibile colonna sonora per una pellicola horror. “Château Mordécoly” prosegue nella scia di questo primo tassello rivedendo e ampliando in parte lo spettro sonoro, fino a costruire paesaggi sonori pienamente definiti.

L’album si presenta come un unico flusso tripartito, costituito da due suite e un breve intermezzo, ma in realtà proprio le due tracce maggiori si rivelano un insieme cangiante di scene che confluiscono fluidamente l’una nell’altra. Il violoncello è l’elemento guida attorno cui il suono si sviluppa, utilizzato come fonte limpida di tessiture classicheggianti oppure tramutato in corpo pulsante e generatore di frequenze distorte. Ad integrarne la voce poliedrica contribuiscono l’arpa e i vocalizzi dell’artista londinese, elementi che spingono l’insieme verso un immaginario onirico abitato da presenze diafane.
Gli interventi su tale materia acustica, cesellati con precisione chirurgica da Tricoli espandono tale aura spettrale e determinano un interessante combinazione di materia e artificio in bilico tra post-classicismo e musica concreta, che soprattutto nell’andamento obliquo del capitolo conclusivo trova la sua forma più impattante, capace di plasmare territori sensoriali altamente disorientanti.

16/09/2023

Tracklist

  1. I
  2. II
  3. III

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