I costrutti sonori di Paw Grabowski aka øjeRum, prossimi al silenzio ma pregni di lirico languore, nella loro tensione artificiale possiedono la precarietà delle cose viventi e la serena malinconia delle prime piogge d'autunno. "Cut Paper Flowers", disco che si avvale dell'apporto di Richard Chartier alla produzione artistica, incarna in modo pressoché definitivo l'estetica e la poetica dell'artista di Copenhagen.
Le cicliche pause scricchiolanti di "Coreless Whisper" sottolineano il riproporsi del loop di piano che fa da spina dorsale all'intero pezzo, fino all'elegiaco e lamentoso finale. La produzione è polverosa, impastata e crepuscolare. "Sine Garden" porta nel suono flebili tracce di wave scanning (chi hai mai utilizzato un mitologico PPG Wave 2.2 potrebbe avere un sussulto). Il giardino a cui fa riferimento il titolo ha colori vitrei, vi crescono pallide forme d'onda in placida contemplazione. Siamo ai limiti dell'ambient e già inoltrati in territori drone dai risvolti Zen, dove si perpetuano rituali di vita, morte e resurrezione.
La sibilante "Wound Flower" si apre con toni inaspettatamente tesi, che proseguono creando suggestioni inesplicabili fino a rarefarsi quasi del tutto nella - un po' troppo dilatata - coda. Ad ogni sussulto, ad ogni crepitìo, sprofondiamo lentamente all'interno di un episodio di "Twilight Zone", nella speranza che il nostro vicino di casa arrivi a tenderci una corda per uscire vivi dalla quarta dimensione. La conclusiva "A Shiver In The Reeds" ritorna ai toni elegiaci della traccia iniziale, ai suoi umori uggiosi e al fragile equilibrio tra fruscianti field recordings e lirismo sintetico.
Come per la maggioranza delle produzioni elettroacustiche, anche in questo caso la propensione a estendere a dismisura il minutaggio delle tracce porta inevitabilmente a momenti in cui l'attenzione dell'ascoltatore cala, sopraffatta dalla monotonia. Nonostante ciò, se valutato nel contesto di una ricerca musicale estremamente specifica, "Cut Paper Flowers" è un languido e ipnotico ambiente elettroacustico, dal suono placido, appena scosso da brevi tremolii e sussulti.
Un dolce bozzolo dentro cui annidarsi.
17/09/2024