Oneida

Expensive Air

2024 (Joyful Noise)
psych-rock, kraut-rock

Proseguendo nel solco dei brani più accessibili del loro ultimo disco, gli Oneida di “Expensive Air” presentano una serie di brani che non deluderanno i loro fan più accaniti e che piaceranno sicuramente a quanti nel rock cercano soprattutto (solo?) una facile evasione dalle brutture del mondo circostante, nonostante questo loro diciassettesimo lavoro sia stato pensato, sono parole di Bobby Matador, come “una controparte più oscura, sciolta e rumorosa di 'Success'".

Intendiamoci: l’ascolto di queste otto tracce – tra cui una lunga cover di “Gunboats” degli Swell Maps, qui in una versione leggermente più veloce e arricchita da saliscendi emotivi – fila via liscio senza cedimenti, eppure a ogni ascolto a rafforzarsi è la sensazione che, rispetto al disco precedente, i newyorkesi abbiano perso qualche colpo, il che ci può anche stare, visto che la band è ormai in pista da quasi trent’anni e bisogna fare di necessità virtù.
Detto questo, non sorprende che ad aprire le danze sia un brano come “Reason To Hide”, nient’altro che l’ennesima variante della loro classica cavalcata psichedelica, che tanto deve anche al rock krauto (anche “Salt” busserà, più avanti, a quelle porte), piegando gli strumenti a tracciare un sentiero ritmico cadenzato e ipnotico, attorno cui lasciar deflagrare suoni e rumori, mentre ci si approssima allo spazio più profondo, senza però mai sfiorarne davvero il limite. Il rifferama è imbizzarrito e anche la voce di Kid Millions, offuscata dagli asteroidi, sembra tradire una cupa eccitazione. L’effetto è, va da sé, garantito, per non dire “telefonato”.

Solida, ma complessivamente meno valida, “Spill” lascia invece campo libero alle distorsioni acide delle chitarre, quelle che in “La Plage” si irrobustiscono intorno a una vorticosa idea di Dead Kennedys filtrati dalle cadenze goth-punk dei Misfits.
La doppietta centrale costituita da “Stranger” e “Here It Comes” rappresenta, dal canto suo, il momento più trascinante del disco (la prima in balia di ritmica rutilante e armamentario space-psych, la seconda preda di una catchyness a perdita d’occhio). Probabilmente, i solchi più interessanti sono quelli della title track, che fanno pensare a un’obliqua rivisitazione dell’Americana.

Trentaquattro minuti dopo il suo primo vagito, “Expensive Air” conferma che gli Oneida (una band che, giusto per essere chiari, le sue cose migliori le ha registrate una ventina di anni fa!) sono comunque ancora capaci di far fruttare quel poco che resta ormai nel carniere della loro ispirazione.

29/08/2024

Tracklist

  1. Reason to Hide
  2. Spill
  3. La plage
  4. Stranger
  5. Here It Comes
  6. Expensive Air
  7. Salt
  8. Gunboats

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