Real Estate

Daniel

2024 (Domino)
jangle-pop, indie-pop

Dopo una raccolta decisamente sfuocata, i Real Estate ci riprovano con un album che cerca di riecheggiare le gloriose melodie di “Days”. Si tratta dell’ennesimo disco per fan? Sì e no.
Dedicato a tutti i Daniel e a tutte le Danielle sulla Terra, “Daniel” è infatti il miglior lavoro degli statunitensi da “Atlas”. Grazie a una manciata di canzoni immediate, nostalgiche ed elegantemente divise tra indie-pop sognante e jangle-pop, la band ha ritrovato quell’alchimia tra melodia e armonia che in “The Main Thing” pareva essersi annacquata in un pop vagamente psichedelico.

Il quartetto di brani iniziale ci riporta ai primi anni Dieci, a quel breve momento in cui i Real Estate sembravano pronti per istituzionalizzarsi come uno dei più validi nuovi progetti scaturiti dal sottobosco dell’area metropolitana di New York. Il pathos romantico e il velo nebuloso degli arrangiamenti e l’inclinazione a una poetica semplice ma efficace delle liriche sono rimasti fulgidamente intatti.

Nella seconda metà di “Daniel” fanno capolino alcune novità stilistiche. Pur non rivoluzionando il sound consolidato della band, i tentativi di integrare indie-pop con echi di Americana in “Victoria” e con l’heartland rock in stile War On Drugs in “Airdrop” sono tutto sommato riusciti. Certo, brani poco accattivanti come “Interior” e “Freeze Brain” appesantiscono la parte centrale della raccolta, ma “Daniel” dà nel complesso una piccola scossa alla carriera di un gruppo che si era ancorato troppo saldamente allo scoglio della comfort zone. Come Martin Courtney canta in “Say No More”, tutto è rimasto uguale, eppure qualcosa è cambiato. E per questa volta a noi va davvero bene così.

The same
Always been the same
Circumstances change
Don’t call me out by name

23/02/2024

Tracklist

  1. Somebody New
  2. Haunted World
  3. Water Underground
  4. Flowers
  5. Interior
  6. Freeze Brain
  7. Say No More
  8. Airdrop
  9. Victoria
  10. Market Street
  11. You Are Here


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