Con il sesto album a nome Villagers, Conor O'Brien torna a focalizzarsi sull'impianto narrativo delle proprie canzoni. Mentre "Fever Dreams" si era avventurato in un intenso viaggio di esplorazione e scoperta sensoriale, "That Golden Time" cerca di indagare, attraverso il processo affabulatorio, lo spazio liminale che separa realtà e apparenza, verità e menzogna.
Questa nuova ricerca si concretizza in scelte musicali apparentemente contrastanti, ma che sono in realtà accumunate da una delicatezza che, pur essendo sempre stata parte integrante del repertorio del cantautore dublinese, avvolge la nuova raccolta in un fragile manto di etere celestiale.
Alle partiture minimali, incentrate sulla fidata chitarra acustica ("I Want What I Don't Need") o su note di pianoforte ("Money On The Mind"), si alternano arrangiamenti più ambiziosi, memori dei crescendo orchestrali di "Fever Dreams". E così, come succedeva in "The First Day" o in "Song In Seven", "No Drama" e "First Responder" restituiscono improvvisi momenti di estasi spirituale.
Ritorna inoltre un substrato di elettronica, che già aveva giocato un ruolo importante nelle composizioni di "{Awayland}". Se in "Keepsake" viene declinata in chiave psychedelic pop, è nella sorprendente coda di "Behind That Curtain" che essa trova la migliore applicazione. Proprio mentre il recitato malinconico di Conor sembra precludere la possibilità di scoprire cosa si celi dietro a un sipario teatrale abbassato, l'improbabile incontro tra le soffuse trame jazzate e un loop ambient-techno rompe un'invisibile barriera sensoriale e rivela una melodia sotterranea, sepolta nel cuore di una pièce ("play") che rappresenta, tramite una metafora cara al teatro barocco, la vita stessa.
O'Brien sembra dunque essere arrivato a conclusioni analoghe alle suggestioni oniriche che dimoravano in "Fever Dreams": quando il logos non riesce a decifrare il senso ultimo dell'Universo, un diverso canale comunicativo può dare adito a un'epifania conoscitiva in grado di cambiare tutto. Basta, in questo caso, chiudere gli occhi e lasciarsi trascinare dalla musica.
12/05/2024