William Basinski & Richard Chartier

Aurora Terminalis

2025 (Line)
elettronica, kosmische musik
6.5

A oltre dodici anni da “Aurora Liminalis”, William Basinski - autore del monumentale “The Disintegration Loops” - e Richard Chartier - la metà esatta della LINE - tornano a incrociare suoni e visioni per la stessa etichetta, pubblicando “Aurora Terminalis”.

A un incipit ciberneticamente agitato (con il mix letteralmente affogato all'interno di un cavernoso riverbero) segue una deriva contemplativa che si allunga placida ma non del tutto priva di torbide risonanze nascoste. Siamo solo ai primi minuti, ma è impossibile non scorgere il debito che i due autori pagano alla scuola elettronica tedesca. La produzione straripante di rumore bianco si colloca come ideale spartiacque tra passato e presente, impreziosita da stimolanti soluzioni tecniche, come l'interessante uso del panning e un mix che dilata oltre misura il lento scivolamento tra texture sonore differenti.

Gradualmente, alla stasi iniziale si intreccia un tono di angoscia serpeggiante. Potrebbe essere la rappresentazione della fine di ogni cosa, descritta da differenti prospettive: brutale e improvvisa nell'incipit, lenta e ineluttabile nel prosieguo. La scrittura melodica, essenziale e sognante, ambisce a possedere il lirico abbandono di “Silentium” di Arvo Part. Il problema sta nell'esasperazione del minutaggio: l'interessante dicotomia introduttiva (poco innovativa ma comunque molto suggestiva) si perde del tutto già al ventesimo minuto, mentre continuiamo ad attendere un cambio di scenario ormai quasi insperato. Variazione che finalmente giunge al minuto trentadue, timida e moderata, accompagnata da ticchettanti ritmiche analogiche che rimandano agli esperimenti seminali di Tangerine Dream e di Klaus Schulze.

Se l'ispirazione generale è indubbia, non siamo troppo sicuri che ci sia anche un tentativo di farla evolvere. “Aurora Terminalis” potrebbe essere tranquillamente un disco registrato e prodotto nel 1973 e nessuno avrebbe da obiettare. Viene da chiedersi allora il senso di tutta l'operazione, a meno che non sia un vero e proprio omaggio ai corrieri cosmici tedeschi, in quel caso pienamente riuscito. Ad ogni modo, l’opera è soprattutto uno sfoggio di maestria tecnica al banco mixer: le singole tracce si diluiscono scivolando le une al di sotto delle altre, suggerendo l'avanzare di mastodontiche ere temporali, una tettonica degli eoni di notevole forza immaginifica.

Basinsky e Chartier non sono di certo autori ancora in cerca di un'identità. Entrambi hanno già nutrite discografie che ospitano alcune pietre miliari della nuova elettronica e pertanto verranno ricordati a lungo. In questo contesto, l’album è un paradossale esempio di come gli esperimenti musicali del passato - che frantumavano schemi e aprivano rotte inedite - abbiano perduto ogni audacia, divenendo ora perfino rassicuranti.

02/02/2025

Tracklist

  1. Aurora Terminalis

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