Sublime

Sublime

Il suono di Long Beach

di Andrea Queirolo, Antonio Silvestri

Quintessenza dello spirito della California del Sud, i Sublime sono stati uno dei piccoli, grandi fenomeni underground degli anni 90 in America. Una storia di straordinaria vitalità e fantasia, conclusa, però, nel più tragico dei modi.

What I really want to say, I can't define
Well, it's love that I need, oh
My soul will have to wait

Brad Nowell (chitarra, voce), Eric Wilson (basso), Bud Gaugh (batteria): Sublime. Poche parole per definire uno dei fenomeni più squisitamente underground degli anni Novanta: 30,000 dischi venduti in due anni e senza un distributore, peraltro un successo che anticipa un postumo ma molto più ampio riconoscimento da parte del pubblico.

Eric Wilson e Bud Gaugh si conoscono dai tempi dell'infanzia, da bravi vicini di casa nella nativa California, più precisamente di Long Beach. Formano i Juice Bros, poi a loro si unisce Bradley Nowell, un giovane che ha appena abbandonato l'università. Quest'ultimo, già chitarrista negli Hogan's Heroes in cui ha militato anche Eric Wilson, fa conoscere lo ska e il reggae ai compagni, pur con qualche difficoltà. Come riportato dal Los Angeles Time, i primi tentativi, con la versione degli UB40 di "Cherry Oh Baby", furono un fiasco.

Gli anni underground: le prove notturne e l'esordio

I Sublime incominciarono la loro avventura il 4 luglio 1988 dal vivo al "Peninsula Riot" di Long Beach, nella generale perplessità dei locali per il loro stile crossover. Il loro movimento silenzioso si mosse pian piano ed esplose nel '92, anno in cui entrarono in affari con la Skunk Records, di cui Nowell è uno dei fondatori insieme a Michale "Miguel" Happoldt, ovvero la più famosa etichetta indipendente di Long Beach. La preistoria della band è fatta di apparizioni ai party e nei piccoli locali della California del sud, dividendo le serate anche con formazioni destinate poi a un successo più mainstream, come i No Doubt. In questo periodo, che va dal 1988 al 1990, registrano una serie di demo che sono distribuiti in modo amatoriale, per alimentare il passaparola. L'energia di questo periodo si può ascoltare nella cassetta Jah Won't Pay the Bills (pubblicata solo nel 1991), che riassume una leggendaria sessione di prove notturne nella scuola dove Happoldt studiava.

Il risultato fu appunto il deubutto ufficiale 40 oz. To Freedom (1992): il disco, 22 brani che diventavano 23 nella versione su musicassetta, ancora oggi risulta come uno dei più venduti in ambito underground e fu registrato amatorialmente, praticamente in casa. Nowell, ricorda cosi i bei tempi: "Vendevamo i nostri dischi in giro, con la macchina". Fu un mix micidiale di dub, reggae, ska, punk, funk, rock e hip-hop a consacrare il gruppo (perché è di un vero gruppo di amici che si parla) nell'ambiente cittadino e nei dintorni. Già dall'apertura della prima traccia, "Waiting For My Ruca", si può capire come il loro suono non si sia mai sentito da nessuna altra parte: un assolo di basso così dub e cosi reggae si mischia a un colpo di batteria, e la voce di Brad si eleva fra un paio di scratch che richiamano l'hip-hop: questa è sostanzialmente la vera essenza della band.
L'album prosegue con la traccia che dà il nome al disco, nella quale la chitarra di Nowell si impenna fra ritmi reggae e puri riff rock, mentre la terza, "Smoke Two Joints" (cover dei The Toyes), con un richiamo al rapper Eazy-E, fa capire gia dal titolo quale sia la tendenza dominante. È con brani come "New Trash" e "Hope", invece, che la band fa suo il punk, per poi cambiare ancora dandosi a un dub intrecciato con l'hip-hop in "Don't Push" (che cita ampiamente un testo dei Beastie Boys) e "Let's Go To Be Stoned".
Lo ska-punk folgorante di "54-46: That's My Numberball & Chain"  (la rivisitazione di un classico di  Toots & the Maytals) e "What Happened?" sono quasi di routine per i Sublime, che raggiungono la vetta con la simil-ballata "Badfish" (tormentone per tutti i gruppi di Long Beach che ne seguiranno la scia) e la sorprendente "hit" "Date Rape", che racconta un incontro fra un ragazzo e una ragazza che non finisce proprio per il verso giusto.
Le penultime due tracce, registrate dal vivo davanti a un gruppo di amici e mixate in un momento successivo, sono sorprendentemente acustiche: "Krs-One" è dedicata all'omonimo rapper, uno dei principali riferimenti della band, mentre "Rivers Of Babylon" è un omaggio al reggae. A chiudere il disco, "Crucial Thanks", superbo dub "arabeggiante", con ringraziamenti e saluti.

Inizialmente conosciuto esclusivamente attraverso la distribuzione ai concerti, il nuovo album e il nuovo sound della band diventa celebre grazie a vari passaggi sulla radio KROQ. Venderà più di due milione di copie, ma solo una piccola frazione nei mesi successivi alla pubblicazione. Questa scintilla di successo, comunque, basta ad accendere la loro carriera e dare il via a una delle avventure più originali dello ska-punk. A conti fatti, insieme a "Smash" (1994) degli Offspring, anche loro californiani, è uno dei best-seller assoluti del mondo indipendente.

Successo e tragedia: il tragico tempismo del destino di Brad Nowell

I Sublime si danno da fare con tour e promozioni, facendo uscire il loro secondo disco Robbin' The Hood nel 1994, riedito anche dalla MCA, un'etichetta molto più strutturata e influente che sarà di fatto il loro accesso al mainstream con l'album successivo. Sempre registrato "in casa", il disco è formato da 22 tracce, per di più in stile dub/rap dalla durata breve, dal minuto ai tre, pochi i cantati, ma sicuramente di grande effetto: "Greatest Hits" dice tutto e "Saw Red" (uno ska schizofrenico) vede anche la complicità dei No Doubt. "Freeway Time In La County Jail" è un blues lento e malinconico che commuove, mentre la chicca dell'intero lavoro è "Boss Dj", la confessione acustica di Brad Nowell.
Robbin The Hood vende 2.000 copie in meno di due settimane e sembra lanciare pian piano il gruppo verso la meritata fama, anche grazie alla concomitante celebrità del singolo "Date Rape". Nel biennio 94-95 i Sublime sono in tour in modo quasi costante. Partecipano anche al Vans Warped Tour, ma la situazione non sembra totalmente sotto controllo: vengono cordialmente allontanati dopo alcuni disordini. Gaugh riassume sul Time una routine fatta di tantissimo alcool e un senso dell'umorismo salace. Partecipano anche al Three Ring Circus Tour (documentato poi su 3 Ring Circus - Live at The Palace del 2013) e allo SnoCore Tour, mentre si preparano al loro esordio su major con un album omonimo.

Sfortunatamente e tragicamente, gli eccessi e l'abuso di eroina portano alla morte Brad Nowell: il 25 maggio del 1996, il giorno dopo il loro ultimo concerto a Petaluma, viene trovato morto in una camera di un hotel a San Francisco, proprio qualche mese prima dell'uscita del nuovo disco. Nowell ha comunque potuto partecipare per intero alla fase di registrazione. Ad appena 28 anni, rientra nel tragico elenco dei musicisti distrutti dalla propria vita sregolata prima ancora di poter esprimere pienamente il proprio talento.

Il terzo e ultimo album della band, Sublime, schizza nella Billboard's Top 20 e entro la fine del 1997 vende più di due milioni di copie, grazie soprattutto al singolo "What I Got" (premiato come "miglior video alternativo" agli Mtv Awards), citazione probabile di "Lady Madonna" dei Beatles e sicuramente di "Loving" degli Half Pint. Al 2022 è quintuplo platino negli Stati Uniti. È un lavoro portato avanti in un clima di eccessi ancora più insostenibile, fra eroina e party interminabili. Le cronache di prima mano parlano di seri rischi di incendiare l'edificio dove la band si era riunita a provare e registrare.
Le altre tracce notevoli sono: "Santeria", orecchiabile ballata; "Caress Me Down", reggae dei piu classici; "April 29, 1992 (Miami)" dub/rap dei più riusciti.
Le canzoni più innovative sono sicuramente "Same In The End" nella quale il gruppo mescola punk-rock allo ska in modo devastante e soprattutto "Doin' Time", melodia ballabile costruita attorno alla "Summertime" di George Gershwin.

Da astri nascenti a band di culto: le pubblicazioni postume

Eric e Bud, gli altri membri del gruppo, fecero uscire negli anni seguenti una raccolta di brani inediti e di remix dal titolo Second Hand Smoke (1997), il live Stand By Your Van (1998) e soprattutto Sublime Acoustic: Bradley Nowell & Friends (1998), raccolta di canzoni, interamente acustiche, che vedono Brad alla chitarra esibirsi in pezzi del proprio repertorio e in una particolare medley dedicata a Bob Marley; la qualità del suono non è delle migliori, ma il materiale è ottimo e interessante. Pubblicato nel 1999, Greatest Hits assolve al compito di riassumere la breve carriera in dieci brani: è un'ottima introduzione alla formazione, buona compilation per incuriosire anche i meno affini a questi suoni. L'idea è talmente buona che 20th Century Masters – The Millennium Collection: The Best of Sublime(2002) la replica senza pudore. La molto più estesa raccolta Gold (2005) e il box-set per collezionisti Everything Under The Sun (2006) danno fondo al pubblicabile. Seguiranno meno rilevanti compilation come Playlist Your Way (2008), Icon (2008) e i remix di Sublime Meets Scientist & Mad Professor Inna L.B.C. (2021). Negli anni sono arrivati tributi, video, progetti collaterali e tutta una serie di attività che hanno preso vita grazie alla passione di una fanbase inossidabile. 


La combinazione dei suoni dei Sublime fu la sintesi della naturale cultura della gioventù di Long Beach e della California del Sud. Un repertorio che spopolò nel circuito underground americano dei 90, ma che avrebbe meritato anche una più ampia diffusione. Dopo vent'anni, forse, questo riconoscimento può dirsi tardivamente arrivato: oltre 17 milioni di copie sono là a confermarlo, tanto che nel 2019 una cover di "Doin' Time", cantata da Lana Del Rey, è stata utilizzata per promuovere un documentario sulla band e scelto come quarto singolo dell'acclamato "Norman Fucking Rockwell!". La vita dei Sublime sarà stata anche crudelmente breve, ma il segno che hanno lasciato è destinato a rimanere anche a distanza di decenni.

Sublime

Il suono di Long Beach

di Andrea Queirolo, Antonio Silvestri

Quintessenza dello spirito della California del Sud, i Sublime sono stati uno dei piccoli, grandi fenomeni underground degli anni 90 in America. Una storia di straordinaria vitalità e fantasia, conclusa, però, nel più tragico dei modi.
Sublime
Discografia
 Jah Won't Pay The Bills (compilation, Skunk, 1991) 6
40 oz. To freedom (Skunk / MCA, 1992)

7,5

 Robbin The Hood (Skunk / MCA, 1994)

7

 Sublime (Gasoline Alley / MCA, 1996)

7

 Second Hand Smoke (compilation, MCA, 1997)

5,5

 Stand By Your Van (live, MCA, 1998)

5

 Sublime Acoustic (MCA, 1998)

6

Greatest Hits (compilation, MCA, 1999)

7

 20th Century Masters (compilation, MCA, 2002)

6,5

 Gold (compilation, Geffen, 2005)

7

 Everything Under The Sun (compilation, Geffen, 2006)

7

 Playlist Your Way (compilation, Geffen, 2008)6
 Icon (compilation, Geffen, 2011)6
 3 Ring Circus (live, MCA, 2013)5
 Sublime Meets Scientist & Mad Professor Inna L.B.C. (remix, Geffen, 2021)5
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