Brad Nowell (chitarra, voce), Eric Wilson (basso), Bud Gaugh (batteria):
Sublime. Poche parole per definire uno dei fenomeni più squisitamente
underground degli anni Novanta: 30,000 dischi venduti in due anni e senza
un distributore.
I Sublime incominciarono la loro avventura il 4 luglio
1988 dal vivo al "Peninsula Riot" di Long Beach, e il loro movimento silenzioso
si mosse pian piano ed esplose nel '92, anno in cui entrarono in affari con la
Skunk Records, la famosa etichetta di Long Beach.
Il risultato fu
appunto 40 oz. To Freedom: il disco, che ancora oggi risulta come uno dei
più venduti in ambito underground, fu registrato amatorialmente,
praticamente in casa. Nowell, ricorda cosi i bei tempi: "Vendevamo i nostri
dischi in giro, con la macchina". Fu un mix micidiale di dub, reggae, ska, punk,
funk, rock e hip-hop a consacrare il gruppo (perché è di un vero gruppo di amici
che si parla) nell'ambiente cittadino e nei dintorni. Già dall'apertura della
prima traccia, "Waiting For My Ruca", si può capire come il loro suono non si
sia mai sentito da nessuna altra parte: un assolo di basso così dub e cosi
reggae si mischia a un colpo di batteria, e la voce di Brad si eleva fra un paio
di scratch che richiamano l'hip-hop: questa è sostanzialmente la vera
essenza della band.
L'album prosegue con la traccia che dà il nome al disco,
nella quale la chitarra di Nowell si impenna fra ritmi reaggae e puri riff rock,
mentre la terza, "Smoke Two Joints", con un richiamo al rapper Eazy-E, fa capire
gia dal titolo quale sia la tendenza dominante. E' con brani come "New Trash" e
"Hope", invece, che la band fa suo il punk, per poi cambiare ancora dandosi a un
dub intrecciato con l'hip-hop in "Don't Push" e "Let's Go To Be Stoned".
Lo
ska-punk folgorante di "5446: That's My Numberball & Chain" e "What
Happened?" è quasi di routine per i Sublime, che raggiungono la vetta con la
simil-ballata "Badfish" (tormentone per tutti i gruppi di Long Beach che ne
seguiranno la scia) e la sorprendente "hit" "Date Rape", che racconta un
incontro fra un ragazzo e una ragazza che non finisce proprio per il verso
giusto.
Le penultime due tracce, registrate dal vivo davanti a un gruppo di
amici e mixate in un momento successivo, sono sorprendentemente acustiche:
"Krs-One" è dedicata all'omonimo rapper, uno dei principali riferimenti della
band, mentre "Rivers Of Babylon" e' un omaggio al reggae. A chiudere il disco,
"Crucial Thanks", superbo dub "arabeggiante", con ringraziamenti e saluti.
I Sublime si danno da fare con tour e promozioni, facendo uscire il loro
secondo disco Robbin' The Hood nel 1994. Sempre registrato "in casa", il
disco è formato da 22 tracce, per di più in stile dub/rap dalla durata breve,
dal minuto ai tre, pochi i cantati, ma sicuramente di grande effetto: "Greatest
Hits" dice tutto e "Saw Red" (uno ska schizofrenico) vede anche la complicità
dei No Doubt. "Freeway
Time In La County Jail" e' un blues lento e malinconico che commuove, mentre la
chicca dell'intero lavoro e' "Boss Dj", la confessione acustica di Brad Nowell.
Robbin The Hood vende 2.000 copie in meno di due settimane e sembra
lanciare pian piano il gruppo verso la meritata fama. Sfortunatamente e
tragicamente, gli eccessi e l'abuso di eroina portano alla morte Brad Nowell: il
25 maggio del 1995, viene trovato morto in una camera di un hotel a San
Francisco, proprio qualche mese prima dell'uscita del nuovo disco.
Dopo
un anno circa dalla rimpianta scomparsa di Brad, il terzo disco della band,
Sublime, schizza nella Billboard's Top 20 e entro la fine del 1997 vende
più di due milioni di copie, grazie soprattutto al singolo "What I Got"
(premiato come "miglior video alternativo" agli Mtv Awards), citazione probabile
di "Lady Madonna" dei Beatles. Le altre
tracce notevoli sono: "Santeria", orecchiabile ballata; "Caress Me Down", reggae
dei piu classici; "April 29, 1992 (Miami)" dub/rap dei più riusciti.
Le
canzoni più innovative sono sicuramente "Same In The End" nella quale il gruppo
mescola punk-rock allo ska in modo devastante e soprattutto "Doin' Time",
melodia ballabile costruita attorno all'omonima composizione di Gershwin.
Eric e Bud, gli altri membri del gruppo, fecero uscire negli anni
seguenti una raccolta di brani inediti e di remix dal titolo Second Hand
Smoke (1997), il live Stand By Your Van (1998) e soprattutto
Sublime Acoustic: Bradley Nowell & Friends (1998), raccolta di
canzoni, interamente acustiche, che vedono Brad alla chitarra esibirsi in pezzi
del proprio repertorio e in una particolare medley dedicata a Bob Marley; la
qualità del suono non è delle migliori, ma il materiale è ottimo e interessante.
La combinazione dei suoni dei Sublime fu la sintesi della naturale
cultura della gioventù di Long Beach e della California del Sud. Un repertorio
che spopolò nel circuito underground americano dei 90, ma che avrebbe
meritato anche una più ampia diffusione.