(1971 - 45 giri, Numero Uno;
versioni reincise incluse nell'album "Storia di un minuto", Numero Uno, 1972)
Nell’ottobre del 1971 la casa discografica Numero Uno pubblica il 45 giri di debutto della Premiata Forneria Marconi, che contiene “La carrozza di Hans” sul lato A e “Impressioni di settembre” sul lato B.
Al contrario, “Storia di un minuto” è diventato uno dei dischi più collezionati del rock progressivo a livello mondiale, con diverse ristampe anche sul mercato asiatico. A nessuno è venuto in mente di includere nelle suddette ristampe le versioni del 45 giri come bonus tracks (o meglio, quasi a nessuno: nel 2014 una riedizione giapponese le ha inserite, ma è rimasto un caso isolato e giunto decisamente troppo tardi).
Franco Mussida, chitarrista e cantante, ha dichiarato di aver composto “La carrozza di Hans” a mente, mentre guidava il camioncino di ritorno da un concerto.
Il brano è un caleidoscopio di elevata complessità, tutto scatti e rallentamenti, un convulso ibrido fra hard rock, folk, musica classica e jazz fusion che alterna il classico tempo in 4/4 (seppur con accenti molto anomali, come nell’introduzione) a parti in 6/8 (a partire da 0’45’’ e poi ancora da 3’14’’) e in 3/4 (da 1’33’’), senza contare episodici stacchi in tempi liberi, raccordi d’atmosfera in cui il riferimento ritmico scompare, e un riff portante (se così si può definire, dato che compare solo un paio di volte) che è apparentabile a un aksak, ovvero costituito dalla giustapposizione di singole cellule ritmico-melodiche indipendenti.
Quello che stupisce, in una struttura tanto fratturata, è la sostanziale assenza di tempi dispari (fatti salvi un paio di rapidi episodi, che peraltro non si ripetono). In sostanza, un brano emblematico del rock progressivo riesce a evitare una delle caratteristiche più stereotipiche del genere, benché all’apparenza sembri rispettarla (in quel dedalo di cambi di andamento, un orecchio inesperto scommetterebbe facilmente sulla presenza di un tempo composto).
Flavio Premoli, il tastierista, suonò così il celebre riff dopo aver imparato a maneggiare quell’innovativo prodigio dell’elettronica, adattando una composizione di Mussida nata su chitarra.
Il 33 giri, “Storia di un minuto”, riuscirà a ogni modo a sopperire alla parziale delusione per gli adattamenti dei due pezzi già noti, grazie a cinque inediti di valore (in particolare “È festa”), preparando la rampa di lancio per quello che sarebbe stato il capolavoro della band, “Per un amico”, uscito nel novembre di quello stesso ‘72 e oggi indicato fra i migliori album prog della storia, tanto da realtà di nicchia come Progarchives, quanto da pubblicazioni mainstream come Rolling Stone.
Da lì in poi, per tutti gli anni Settanta e anche per un breve spicchio di Ottanta, la Premiata Forneria Marconi sarebbe stata la più importante band del rock italiano insieme alle Orme, prima che una serie di spostamenti tettonici nelle dinamiche del mercato musicale li costringesse nelle retrovie.
Guarda, cerca, corri lontano, vola
Hans il mercante aspetta lontano, vola
Piccolo uomo, signore del mondo, vai
La carrozza attende già, non ti fermare
A cassetta sali e va, non ti voltare
Strade e strade correrai, senza contare
Cieli e cieli finirai, tu sai volare
Suona un corno da cocchiere
Lustra l'abito da re
È la carrozza di Hans
***
Quante gocce di rugiada intorno a me
Cerco il sole, ma non c'è
Dorme ancora la campagna, forse no
È sveglia, mi guarda, non so
Già l'odore della terra, odor di grano
Sale adagio verso me
E la vita nel mio petto batte piano
Respiro la nebbia, penso a te
Quanto verde tutto intorno e ancor più in là
Sembra quasi un mare l'erba
E leggero il mio pensiero vola e va
Ho quasi paura che si perda
Un cavallo tende il collo verso il prato
Resta fermo come me
Faccio un passo, lui mi vede, è già fuggito
Respiro la nebbia, penso a te
No, cosa sono? Adesso non lo so
Sono un uomo, un uomo in cerca di sé stesso
No, cosa sono? Adesso non lo so
Sono solo, solo il suono del mio passo
Ma intanto il sole tra la nebbia filtra già
Il giorno come sempre sarà