Meanwhile Back In Communist Russia

My Elixir, My Poison

2003 (Truck)
post-rock

Iniziamo col dire che i Meanwhile Back In Communist Russia (MBICR) sono alla loro seconda fatica, dopo il precedente Indian Ink. Continuiamo dicendo che vengono da Oxford, e che, come gli ultimi Radiohead, hanno un approccio "arty" alla musica pop, che si esplica in una sorta di post rock cantautorale dalle tinte autunnali, fortemente contaminato dall'elettronica, e che trova forse nei migliori Arab Strap la parentela più prossima. Finiamo col dire che la voce di Emily Gray è quanto di più sensuale sia capitato di sentire dai tempi di Hope Sandoval (Mazzy Star) e Jennifer Charles (Elysian Fields). Tutto qui? Certamente no, perché ci sono i testi, che raccontano storie di un'agghiacciante, a volte brutale, bellezza su uno sfondo che sembra saltar fuori dalla colonna sonora di qualche giallo-thriller d'autore. Recita Emily Gray, scivolano fluidi i campionamenti, si nasconde la chitarra, meno presente rispetto al precedente lavoro, ma è il risultato d'insieme a essere ammaliante, tanto che anche sua eminenza John Peel li ha voluti alle proprie dipendenze.

Dieci pezzi compongono "Mr Elixir; My Poison", che è come quei carillon dalle malinconiche melodie, in grado di percuotere l'animo, ma che non siamo capaci di chiudere, come avvinti da una bramosia autolesionistica. Non suonano trip-hop i Meanwhile Back In Communist Russia, ma l'attitudine della loro musica a essere sottofondo per errabonde anime notturne è tutta in "Th5", dove un vortice fumoso di effetti campionati prepara il campo al soliloquio minaccioso della Gray. "Anatomies" parte minimale, con la voce a sussurrare suadente su una melodia suadente, poi battiti di un cuore elettronico, quindi l'inabissamento in un mare di segni sonori, con il pianoforte a menare la danza e una chitarra quasi "shoegaze" che riverbera in lontananza, poi la calma. "Chinese Lanterns" ha una struttura simile, con inizio tranquillo, crescendo emotivo costante, ed esplosione in un turbinio di distorsioni chitarristiche; ai Mogwai fischieranno di sicuro le orecchie.

Atmosfera da thrilling in "Heliotrope", ideale sottofondo per un film di Dario Argento, in cui i MBICR riescono a far crescere un climax di spasmodica tensione che sfuma gradualmente senza aver modo di esplodere. L'eco avvolgente della voce di Emily Gray scivola via su una flebile melodia chitarristica nella stupenda "Cusp". Esplode invece "Roses For Her", dopo il solito inizio onirico, in una specie di danza psicotica, che chiama in causa gli Stereolab più elettronici.
Da incubo, altresì, la strumentale "Holomovement", come se agli Air fosse stata commissionata la colonna sonora di "Twin Peaks". Una specie di pseudo-dub per ambienti è "New Adventures", mentre la conclusiva e maestosa "Heatstroke" si avventura nel post-rock di stampo chitarristico, con crescendo emotivo e cambio progressivo di ritmo alla Godspeed You Black Emperor.

Un disco sfaccettato insomma, tenuto insieme dall'incantevole recitazione della sirena Emily Gray, per un gruppo che promette moltissimo ma che ha già mantenuto parecchio.

29/10/2006

Tracklist

1 Th5
2 Anatomies
3 Chinese lanterns
4 Realization
5 Heliotrope
6 Cusp
7 Roses For Her
8 Holomovement
9 New Adventures
10 Heatstroke