Comfort

Eclipse

2006 (Psychotica Records)
post-rock

“Eclipse”, album d’esordio dei toscani Comfort, è un'altra piccola perla del nostro panorama post-rock. Interamente strumentali e attraversate da un senso di evanescenza e di abbandono, le sette tracce che compongono questo delicatissimo mosaico sonoro mostrano un’ispirazione di certo ancorata a stilemi classici (Slint, Mogwai, Bark Psychosis, Tortoise) ma che, ad ogni modo, in quel loro, distratto risciacquarsi in correnti glitch, qua e là intersecando le linee sempre sfuggenti del post-rock con piccole, esili figure digitali, rivelano un gusto non disprezzabile per costruzioni al di sopra della media, come accade, ad esempio, nelle profondità di “Privilegio”.

Il lavorio incessante sul più piccolo dettaglio rimanda continuamente ad una scenografia madre in cui la valenza immaginifica della musica nasconde e, al contempo, rivela i fantasmi e le ossessioni di un piccolo ensemble “cameristico” (“Precipice”), attratto, fortemente attratto, dal sapore “notturno” della narrativa musicale (“Magnete”). Mutamenti di prospettiva quasi impercettibili, delicatissime trame di sospensione razionale, ma anche la volontà, come non mai, di tendere alla liberazione, all’esplosione elettrica che, apparentemente, sembra risolvere tutti i conflitti strumentali man mano accumulati. “Eclipse” è, perciò, un disco che costringe all’ascolto senza fraintendimenti, a causa anche di una certa omogeneità di fondo che, pur non pregiudicando troppo la resa finale, può di certo rappresentare un limite che, in futuro, la band dovrebbe cercare di superare.

La distensione, la ricerca di un dialogo silenzio-suono, permettono, comunque, alla band di delineare universi fatti di complesse “semplicità”, tra scale che discendono e scale che ascendono, accordi abbandonati al loro destino e crescendo trattenuti (“Suite 101”). Anche se le idee sono poche, non sono di certo confuse, perché, ad esempio, se il minimalismo acustico ed il laptop rovistano con accuratezza, la dimensione è quella giusta per un sogno ad occhi aperti, senza la minima confusione tra mondi così distanti e, in fondo, così vicini (“Few Ideas, But Confused”). Così, anche la sinistra atmosfera di “Suite 103” (tra nevrosi jazz-rock e ambient ) o il carillon de “La Stella Della Danza” parlano, in fondo, lo stesso linguaggio, evocativo e sospeso, tutto basato sulla sottrazione e la rarefazione, piuttosto che sull’accumulo, spesso caotico, di emozioni e tensioni.

Ci auguriamo, quindi, che il prossimo passo sia quello decisivo, e, per il momento, consigliamo un po’ a tutti di farvi un giro da queste parti, perché la strada tracciata ci sembra quella giusta.

03/06/2006

Tracklist

  1. Precipice
  2. Privilegio
  3. Suite 101
  4. Magnete
  5. Few Ideas, but Confused
  6. Suite 103
  7. La Stella della Danza

Comfort sul web