AOEmusic

Songs Such As No Radio Plays

2007 (Autoprodotto)
elettronica

Solitamente, la passione per la musica, prende il corpo e l’anima, si contorge con essi, e ne rimane parte integrante. Un simile processo tanto semplice quanto stupefacente è capitato a Sergio Pigozzi aka AOEmusic, acronimo che sta per “Acceleration Of Emotions”.
Nato a Verona nel 1975, inizia a coltivare un’attrazione fatale verso la melodia fin dalla primissima adolescenza. Suona il basso in alcune formazioni punk della sua città, inizia a prendere dimestichezza con strumenti come il sequencer e il synth, da via al suo percorso personale in campo compositivo. La prima collaborazione importante arriva con l’incontro di Massimo Turco (critico e giudice dell’Arezzo Wave), che coinvolge Sergio in un concerto di spalla ai Casino Royale. Purtroppo, l’esperienza si rivela deludente e il progetto muore ancor prima di essere iniziato.

Il processo di autoproduzione diventa sempre più corposo, tanto che nel 2001 nasce un contatto con Massimo del collettivo “Black Sun Productions”, conosciuto di persona a Zurigo. Qui si sviluppa il rapporto con una delle realtà musicali più oscure e misteriosi esistenti: i Coil. Da questo incontro nasce qualche progetto che prende forma inizialmente con un lavoro di remix sul disco “Astral Walk”, proseguito poi con le basi per un’opera composta assieme, chiamata "The Repossession Of The Lost Innoncence”, che purtroppo non vedrà mai la luce.
L’apice di questa esperienza si concretizza con la registrazione del pezzo "La Canzone Dei Pendagli Da Forca" presente nel loro penultimo album,  “OperettAmorale". Intanto, la sua carriera di compositore sfocia nel suo primo album, intitolato “Starting At The End”, contenente tutte i suoi primi lavori, dallo stampo più cinematografico, con un taglio da colonna sonora molto seducente.

“Songs Such As No Radio Plays” viene completato nei primi mesi del 2007. Al suo interno sono racchiusi suoni, intrecci e soluzioni che esprimono tutta la personalità dell’autore; un’opera elettronica fortemente personale, verrebbe da dire. Vera "musica emozionale". Lo stampo sperimentale e meno rilassato del presente prende il posto dei suoi vecchi lavori (il già citato “Starting At The End”), senza ripudiare il passato, ma mescolando impressioni, atmosfere e sensazioni in un risultato dalle sembianze poco definibili; la decorazione, volta per volta, si concretizza in un particolare, nel più piccolo aspetto. Una musica che si rivela in tutta la sua essenza con gradualità, lasciando all’ascoltatore uno scarto di comprensione minimo e minimale.

La partenza si affida subito all’emozionalità di “Beat Off”, uno splendido scontro fra partiture di piano cadenzate con grande tatto e battiti sottili, diluiti, ossessionanti. La grande naturalità con cui scorre questo primo episodio mette in evidenza la capacità di assemblatore di Sergio. Nonostante la soluzione adottata risulti debitrice di certe sperimentazioni pianistiche addobbate da singulti minimal-techno (vedere il primo disco di Murcof), il gusto e la sensibilità con cui il gelido ritmo si staglia con forza contro il silenzio delle note pianistiche trasforma qualsiasi dubbio in certezza.
La successiva “Thin” ha un taglio più disteso e meno ritmico, una sorta di jazz digitale dalle tinte fosche, contraddistinto da un andamento down-tempo mai domo.

Lo scorrere del disco evidenzia una forte impronta eterogenea, disorientando l’ascoltatore ad ogni episodio. Infatti, “New Radio” prende la scorciatoia di sicuro successo con l’aggiunta di archi sguscianti avvicinati a una serie di pattern elettronici molto positivi. Il sopraggiungere di alcuni colpi ritmici miscelati e distanziati con grande equilibrio dona alla parte centrale della composizione un influsso contagioso.
Toni più sommessi in “AM”, impreziosita dalla grazia di alcuni violini, tocchi di astrattismo pregevoli nella scomposta “XJ2911”. La varietà di atmosfere evocate è confermata anche da questa accoppiata; capacità su cui l’autore gioca con grande maestria e precisione.

L’intreccio di melodie presente in “Angels e Gods” sposta l’attenzione su alcuni aspetti più propriamente ritmici mai svelati precedentemente. “I Can’t No Longer Sleep” ha il pregio di riprendere il discorso lasciato in sospeso della prima traccia, utilizzando ancora il piano come strumento principe, qui però supportato da varie tastiere e polveri digitali di varia estrazione.
Come già detto commentando le sue prime opere, il taglio cinematografico di questa musica non si assopisce completamente, e infatti in questo caso emerge con forza, senza mai annoiare.

Avvicinandosi verso la conclusione, la maliarda “Backward” si lascia andare a un accordo di chitarra molto disteso, con l’apporto di percussioni tribali. “Trasformazioni” si spiega in tutto il suo splendore, attraverso una trasformazione ambient inaspettata. Non musica rilassante, visto che i sussulti glitch sempre presenti donano vivacità malata a un episodio che fa del suo valore l’incisività. Conclude la movimentata “Time For Fm”, un accenno a certa techno sperimentale abbastanza ben realizzato, forse un po’ fuori dal coro rispetto alle restanti nove tracce.

In conclusione, pare necessario evidenziare come le produzioni elettroniche nostrane, negli ultimi anni, abbiano rilasciato opere e nuovi autori di grande rilievo. Dalla grande prova di Obsil dell’anno scorso, passando per il recente progetto Echoes Of The Whales, arrivando a questo “Songs Such As No Radio Plays”, che fa intravedere grandi qualità, magari un po’ confuse, ma di sicuro valore, e che potranno essere confermate in futuro attraverso sviluppi più omogenei.

09/09/2007

Tracklist

01. Beat Off
02. Thin
03. New Radio
04. AM
05. XJ2911
06. Angels e Gods
07. I Can’t No Longer Sleep
08. Backward
09. Trasformazioni
10. Time For FM

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