Radiev

Die

2007 (Gustaff)
impro-noise, avant-rock

La Polonia che non t’aspetti. La Polonia di Pawel Cieslak, Lukasz Lach e Radek Bolewski, da Lodz. Radiev, come Leo Radiev, compositore russo pioniere del sintetizzatore analogico, strumento onnipresente in questo “Die” (uscito in patria nel 2006, distribuito nel resto del mondo solo quest’anno), opera sorprendentemente valida e sicura di sé, registrata in presa diretta in un giorno solo.

Impro-noise/rock ed elettronica, connubio mutante e vitalissimo, sempre oltre il suo stesso limite. Parte “Die 1”, ed è ambientazione thriller, con il lento accrescersi della tensione, in mezzo ad un proliferare successivo di segnali/simboli digitali, tra laptop electronics, codificazioni Faust-iane decontestualizzate e percussioni che sanno essere claudicanti, voodoo-circolari ma anche nevrasteniche quanto basta per estorcerci singulti corporali sulla scia di deliranti, erratiche visioni Rake. (lì il moog di Planet C, qui il synth di Cieslak, ma stessa enfasi de-territorializzante), il tutto sullo sfondo di una waste land devastata.

Senza soluzione di continuità, “Die 2” prosegue  con piglio impro nutrito e possente, post-tribale come degli Shit And Shine meno eccessivi, forse castrati, prima di collassare benedetto (in verità con poco clamore) in un mare di deformazioni elettroniche e di riaccendersi, gagliardo, come un derelitto feticcio heavy-psichedelico. C’è il gusto per la ritmica prorompente, la passione per il suono sintetico in libera uscita, la volontà, insieme orgiastica e destrutturante, di disseminare il tessuto musicale di minuzie anche impercettibili, per esaltare il flusso di coscienza e la sua imprevedibile, qualificante multidirezionalità.

Tinto di mistero, “Theremin_?“ scandisce un rituale sinistro imbastito da un beat minimale, una struggente/esiziale figura chitarra/basso, un theremin agonizzante e voci di qualche oscura, ultraterrena emittente radiofonica. Il gioco della tensione è anche qui esasperato poco alla volta, sostenuto da manipolazioni varie, scorie kraute e voci smembrate o filtrate da angosce digitali che sfondano il muro della lacerazione psicologica come in un incubo Ashley-iano. E’ il baratro che divide il suono dalla sua tragica dissolvenza nel caos, dal suo abulico rintanarsi tra le pieghe dello strazio balbettato.

Il precipizio prima della sopraelevata motorik di “talk talk!!”, anch’essa fustigata da innumerevoli grovigli di eventi più o meno musicali. Martello massiccio e scacciacrisi. Perfetto per mandare in orbita uno strano oggetto che solo dopo qualche ascolto riuscirete per bene ad identificare.

01/05/2007

Tracklist

1. Die 1
2. Die 2
3. Theremin_?
4. talk talk!!

Radiev sul web