Bq: Ram

Unspoken

2008 (SVP Records)
elettronica, lounge music

Un ottimo beatmaker e Mc di Udine (Andrea Ceccutti, aka Bq) e un noto produttore torinese di musica elettronica di formazione house (Alessandro Rotter, aka Ram) si incontrano nel lontano 1998, durante l’arrangiamento da parte del primo di alcune basi del gruppo hip-hop di cui il secondo era il dj. Dì lì a poco, decidono di incrociare le loro intuizioni scambiandosi partiture, ipotizzando/sognando una futura collaborazione, attuata solo oggi (nessuno sa il perché) in una momentanea affinità produttiva. 
“Unspoken” è il risultato di questa estenuante faccenda.
Essenzialmente, le intenzioni del duo sono quelle di fondere elementi analogici di stampo hip-hop a strutture digitali in salsa uptempo, attraverso un’unica formula chill-out densa di venature funky e lounge jazz di classe modaiola. I propositi sono buoni (nulla di raro ed esaltante, per carità) ma il risultato è, ahimè, deludente.

In tal senso, citare la celebre esternazione di Fernando Pessoa internamente al book del disco è (nostro malgrado) erroneamente indicativo. In realtà questo lavoro non “suggerisce” assolutamente nulla, né tantomeno conduce l’anima al sogno in maniera “distratta e differente”; tutt’al più esorta l’ascoltatore a sorbirsi dodici volte un copione dannatamente insipido, sorta di fusione stilistica dagli ingredienti giusti (elettro-jazz meditativo mescolato a qualche richiamo lounge in odore Montefiori, Montecarlo, Buddha Bar, Buddha Cafè, un caffè orientale e un digestivo incorporato) ma dannatamente privi di qualità e ispirazione al laptop, sia per la scarsa presa del beat nei suoi vari ingranaggi temporali, sia per la totale assenza di melodie, in sovrapposizione all’impasto elettronico, realmente emozionanti.

Ricalcare poi a mo' di chill-out ambientale David Sylvian e Ryuichi Sakamoto in “Summerfireworks”, cover proibita e da proibire della celebre “Forbidden Colours”, mediante un'andatura timidamente pulsante, innescata da insipidi giochini al laptop e deframmentazioni elettriche da tappeto, snervanti e fuori posto, è sia pretenzioso che dannoso.
Tutto il resto è una morbida accozzaglia di ambientazioni lounge in climax pseudo funk. Altro?

23/11/2008

Tracklist

1. First Rays
2. Kissed By The sun
3. Harry's Theorem
4. Hear My Soul
5. Summer Fireworks
6. Starfall
7. Best Friend Become Strangers
8. I See I Feel
9. Gettin'Ready For 1977
10. Dreamseeker
11. Last Call
12. Jazzin'Away

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