Dub Tractor

Sorry

2009 (City Centre Offices)
elettronica, alt-rock

Anders Remmer è nutrito dalle migliori intenzioni. Si adopera per dare vita a un lavoro che vorrebbe poliedrico ed esteticamente furbetto, una sorta di miscuglio fra elettronica minimale, indie, vago post-rock e light shoegazing, dove però il risultato finale non riesce mai a essere sufficientemente convincente.
Anders viene da Copenaghen, Danimarca, cerca di ritagliarsi uno spazio vitale nel music business con il nome d'arte Dub Tractor.
Parte del suo pseuonimo prende spunto da una componente fondamentale del proprio sound, il dub, un dub che è sempre presente nelle pieghe di "Sorry", a volte ben camuffato, altre volte sbandierato senza paura di presentarsi fuori tempo massimo.

Dopo sedici anni di carriera, "Sorry" rappresenta il nuovo tassello di una discografia che comprende sei album e sette Ep. Tre anni abbondanti lo separano dal precedente "Hideout" e la ricetta resta grossomodo la medesima. Minimalismo elettronico sul quale Dub Tractor cuce e ricama, puntando a un risultato finale che vorrebbe ascrivere nel panorama indie-rock, un percorso inverso a quello tentato da molti altri, che partendo dalle chitarre si divertono a colorare i suoni con l'elettronica.
Le strutture sono sempre decisamente melodiche, in nove tracce ben realizzate, ma lo sforzo compositivo di Anders Remmer continuerà a farlo muovere nel limbo dei misconosciuti.

Manca il guizzo importante, quello in grado di far decollare il disco, elevandolo dal mare magnum che affolla lo scenario musicale internazionale.

14/03/2010

Tracklist

  1. And You Are Back
  2. Sorry
  3. It All Went Wrong
  4. Fall In Love Like This
  5. Higher Hopes
  6. That Won't Heal By Itself
  7. I Don't Get It Anymore
  8. A Lot Of Work Is Done
  9. This Is Order

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