Le orbite del folk tradizionale intersecano raramente quelle dell'universo "rock e dintorni"; il panorama anglosassone è però ampio e stratificato, e sono tante le riviste specializzate nel suo circuito. Più d'una indica "The Awkard Recruit" come uscita fondamentale dell'anno in corso: elegante e focoso, senz'altro colpirà anche alcuni esterni al suo target di appassionati.
Suoni e repertorio sono interamente tradizionali: la tavolozza è acustica (violino, fisarmonica e chitarra - unica eccezione il basso elettrico), i brani hanno una lunga storia alle spalle e attingono dal folklore inglese, francese e spagnolo. "I Am The Song" è il solo brano originale, ma potrebbe essere stato scritto secoli fa: una filastrocca commovente e senza tempo, che suona come una versione laica del "Cantico delle creature".
Il ventaglio stilistico è invece variopinto: nei dodici pezzi si incontrano la ricchezza armonica del gypsy jazz, profumi esotici, bagaglio da cantastorie e delicate movenze in levare. L'esito è estroso e dinamico e potrebbe ricordare i Bellowhead, anche se in veste più dimessa, senz'altro meno circense.
Quintetto nato dall'incontro tra il terzetto dell'Essex Mawkin e il cantante devoniano Jim Causley, i Mawkin:Causley sono al loro primo album.
16/12/2009