Vampillia

Alchemic Heart

2011 (Important Records)
experimental, post-rock

Coadiuvati dal signore del rumore Merzbow e dall'ex Swans Jarboe, il collettivo di dieci elementi Vampillia (da Osaka, Giappone) offre la sua versione del post-rock in "Alchemic Heart", albo che raccoglie due monolitiche tracce scritte in collaborazione con il duo statunitense degli Inswarm.

Proprio l'ex sacerdotessa dei "cigni" di New York apre il lungo cerimoniale di "Sea", bisbigliando di respiri che si propagano nell'oscurità e nella luce, circondata da delicati droni spiraleggianti creati dal morbido vaneggiamento degli archi. La costruzione di questa lunga fase di tensione è arricchita dai rintocchi luminescenti delle chitarre e dalle inflessioni sommesse di un violoncello, oltre che da accordi di piano che salgono verticali verso un Paradiso terribile e austero, le cui porte vengono improvvisamente spalancate dalle distorsioni magniloquenti delle chitarre.
Non siamo lontani da alcune delle pagine più evocative dei Silver Mt. Zion, così come non distanti appaiono gli scenari epici dei Godspeed You! Black Emperor, ma la carica evocativa di questa "Brutal Orchestra" (come amano farsi chiamare) è assolutamente personale. Lo dimostrano i restanti minuti, dove la musica assume caratteri sempre più viscerali, aumentando, di rimando, il suo impatto sinfonico e cosmico, con le voci che erompono in un tourbillon di estasi e tormento (con vette di operistico terror panico), mentre tutti gli strumenti montano lentamente in un trascendentale e dirompente wall-of-sound, presagio straziante di un apocalisse prossima ventura.

Un'esperienza sublime e appagante che viene rinnovata e, per certi versi, resa ancora più "profonda" e disumana dagli altri ventiquattro minuti di "Land". All'inizio, i violini, circondati da un insistito cicalio rumorista (courtesy of Merzbow), intonano una melodia che ricorda quella del canto natalizio "Silent Night". La traiettoria strutturale è pressoché identica a quella del brano precedente, ma le sfumature e la grandiosità di certi passaggi marcano la differenza. Le voci operistiche che s'arrampicano l'una sull'altra, disperdendosi tra innumerevoli rivoli di angoscia, le chitarre che scaricano distorsioni, gli archi che fremono inquieti e gli sciami elettronici che attraversano lo spazio da parte a parte costruiscono una babele di suoni che lacera il cuore e annichilisce la mente. L'urto emotivo è insieme terrificante e catartico.     





28/12/2011

Tracklist

  1. Sea
  2. Land

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