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Black Light

2012 (Full Time Hobby)
indietronica

Basteranno i primi secondi di "Ghost Lit", traccia d'apertura di questo "Black Light", per svelare l'arcano. È proprio Sam Genders, frontman dei Tunng che, in attesa di qualcosa di nuovo dalla sua band, si diletta con la sua prima uscita in solitaria. Messo da parte il folk in senso più stretto della sua esperienza passata, Genders calca la mano con l'elettronica mantenendo il gusto per la melodia soave, stavolta portata però in territori più indie.

Il marchio Tunng è impresso a fuoco nel disco. E forse non potrebbe essere diversamente, anche se Sam sembra voler far in modo di fare qualcosa di completamente diverso. Quasi una necessità di smarcamento dal sentore pop che finisce per mostrare presto il fianco.
I sentori sixties della traccia d'apertura e il ritmo danzereccio della seguente "Tall Building" spingerebbero a chiedersi il perché di tutto questo. La morbida tensione acustica di "Night All Night" e la spigolosità elettronica di "Appetite" quantomeno scuotono dal torpore, prima che, finalmente, Genders mostri tutto il suo valore nell'oscurità ossessiva di "Mills". Questa, insieme al deragliante intruglio a metà tra Mum ed Animal Collective "Antelope" e alla title track, regala i momenti migliori del disco.
Sam scioglie le briglie nel finale dell'album con il tribalismo spaziale di "Animals", prima di tornare a casa Tunng con la delicata ballata folktronica "Peninsula". Senza dimenticare la ghost track infilata al minuto 23 dell'ultima traccia del disco, un mantra tombale che si scioglie in un'esplosione classicamente rock.

Raccolta piuttosto confusionaria questa a firma Diagrams, con buoni spunti ma nel complesso tutt'altro che convincente. Prendiamolo come un divertissement in attesa che i Tunng tornino seriamente in pista.

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07/02/2012

Tracklist

  1. Ghost Lit
  2. Tall Buildings
  3. Night All Night
  4. Appetite
  5. Mills
  6. Antelope
  7. Black Light
  8. Animals
  9. Peninsula

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