Pelican

Ataraxia / Taraxis Ep

2012 (Southern Lord / Goodfellas)
post-rock

Quanto c'è ancora da dire nell'ambito dei tanti post, siano essi rock, metal, hardcore, punk? Probabilmente poco. Tante scintille sono state fatte scattare e tanti fuochi sono divampati nel tempo, fiamme che hanno dapprima bruciato, poi scaldato con un'enfasi sempre più lieve. Venuto meno l'effetto sorpresa, tanti maestri hanno continuato con dischi sopra la media o con progetti più accademici, mentre gli allievi solo in rari casi si sono dimostrati all'altezza delle loro guide, ma il più delle volte hanno deluso per carenza di idee.

I Pelican sono senza dubbio gli alfieri di un suono strumentale epico, muscolare, pieno di pathos e dalle costruzioni armoniche particolari e complesse. Alcune produzioni della band di Chicago, come "Australasia" o "The Fire In Our Throats Will Beckon The Thaw", sono considerate dei capisaldi di un suono massiccio e cupo, ma che non ha un solo tipo di pubblico che è anzi molto diversificato e che spazia dall'amante del metal a quello dell'indie.
Nel 2012 cosa avranno di nuovo da dire i Pelican? L'idea di un approcccio ancor più pesante e cupo la può suscitare il fatto che ora incidono per Southern Lord, etichetta che si distingue per un catalogo dai suoni psichedelici più obnubilati tra doom, stoner psicotico e drone.

In verità questo nuovo Ep non aggiunge nulla a quanto già espresso con bravura dalla band nei lavori precedenti, preferendo porre l'accento sul saper comunque coinvolgere con strutture reiterate più e più volte. In questo caso ciò che emerge è la capacità del gruppo nel saper scrivere bene e nel saperlo esprimere con i propri strumenti ancora meglio.
Dopo l'iniziale "Ataraxia", che è un malinconico e drammatico ballatone acustico, i portentosi quanto trascinanti riff delle chitarre si manifestano dalla seconda "Lathe Biosas", in cui anche la sezione ritmica picchia che è un piacere. Non mancano quei tesi stacchi che poi si ritrasformano in roboanti refrain che corrono a cento all'ora. Stesso discorso vale per la successiva "Parasite Colony", anche qui imperniata su un saliscendi di potenza e stasi sempre nervosa.
Conclude il nuovo episodio "Taraxis", che fa ritrovare, proprio nella parte inziale, chitarre acustiche che sono un polveroso tappeto su cui vanno a crescere sempre più velocemente basso, batteria e distorsioni.

In definitiva, un buon episodio quanto non imprescindibile e che soprattutto potrà interessare a chi è un completista della discografia del gruppo.


17/05/2012

Tracklist

  1. Ataraxia
  2. Lathe Biosas
  3. Parasite Colony
  4. Taraxis

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