Daniel Blumberg

Daniel Blumberg

Daniel Blumberg è un compositore, polistrumentista e cantante britannico, noto per la sua carriera eclettica che lo ha portato a spaziare dal rock alternativo alla musica sperimentale e alle colonne sonore cinematografiche.
Ha iniziato la sua carriera musicale come membro delle band Cajun Dance Party e Yuck, ottenendo riconoscimenti importanti nella scena indie rock britannica. Successivamente ha intrapreso un percorso solista più sperimentale, collaborando con musicisti d'avanguardia e frequentando il Café Oto di Londra, noto per le sue esibizioni di musica improvvisata.
Il suo album di debutto solista, "Minus" (2018), ha subito messo in luca una profondità emotiva e una sperimentazione sonora sorprendenti, all'interno di un'opera intensa e personale.
Successivamente, Blumberg ha pubblicato "On & On" (2020), proseguendo la sua esplorazione musicale con composizioni intime e complesse in cui affonda ancor di più le mani in un “caos creativo” in grado di mostrare una profondità emotiva e una complessità musicale notevoli.
Nel 2023, ha rilasciato "Gut", un altro racconto scevro da compromessi e logiche produttive, un'opera che riflette la sua continua evoluzione artistica e la sua capacità di affrontare temi personali attraverso una lente musicale ormai inconfondibile.

Blumberg ha iniziato a comporre colonne sonore cinematografiche con "The World To Come" (2020), per il quale ha vinto un premio Ivor Novello. La sua collaborazione con la regista Mona Fastvold in questo film ha messo in luce la sua capacità di tradurre emozioni complesse in musica, contribuendo in modo significativo alla narrazione cinematografica.
La colonna sonora di "The Brutalist" (2024) si aggiudica l'Oscar 2025 e rappresenta un ulteriore passo avanti nella sua carriera. Per questo progetto, Blumberg ha collaborato con oltre 20 musicisti, registrando in diverse location, tra cui una cava di marmo in Italia e città come Londra, Budapest, New York, Berlino e Parigi. La colonna sonora che si è aggiudicata l'Oscar è stata apprezzata in particolare per la sua capacità di evocare l'approccio architettonico del protagonista del film, combinando elementi di jazz improvvisato con strutture musicali minimaliste.

Daniel Blumberg