Elektra Nicotra

Elektra Nicotra

Nata a Catania il 10 Giugno 1990, Elektra Nicotra sin dalla più tenera età sviluppa una naturale predisposizione per la musica, approcciandosi a vari strumenti musicali, per la danza e la recitazione, fino a trovare, attraverso il canto, la sua forma d'espressione principale. Affina le tecniche vocali sotto la guida del Maestro Angela Lo Russo (Corista del Teatro Massimo Bellini, Catania) ed ispirandosi al blues americano del Mississippi fa della musica nera la sua scuola. A 14 anni inizia ad esibirsi in piccoli locali di Catania, specializzandosi nell'interpretazione dei grandi classici del rock anni Settanta. Parallelamente, completa la formazione artistica laureandosi in Styling ed Editoria della Moda a Milano e seguendo corsi di specializzazione come Coaching per Leader di Successo & Teamwork, Public Speaking, Make-Up.
Nel 2014 inizia a comporre testi e musiche, ed una selezione delle sue prime composizioni finirà nell'album d'esordio "Awakening", pubblicato nel 2017, nove traacce di vivace cantautorato elettro-acustico appena venato di elettronica. Un prisma di rifrazioni che sanno di Alanis Morissette sin nel midollo (“Calypso”, “Gold”), scenari bucolici (la title track), contemporaneità indie (“Carol”), archi struggenti (“77”) e vaghe speziature orientali (“Gilda”). Elektra dimostra di saper scrivere delle belle canzoni, e nel frattempo è anche capo-redattore moda del magazine online FNM, e nondi rado le capita di posare come come modella.
Dopo sette anni di assenza, nel 2024 Elektra ritorna con il secondo album, "Menzannotti". Durante questo lasso temporale la cantautrice catanese ha deciso di modificare il proprio processo di scrittura, sostituendo ai testi in lingua inglese il dialetto della terra natia. Un cambio di prospettiva netto, che la riposiziona verso territori più marcatamente “folk”, abbandonando per il momento il songwrting elettro-acustico a tinte indie-pop che ne aveva caratterizzato gli esordi. "Menzannotti”, mezzanotte: un momento di rinascita, lo spartiacque fra un giorno e il successivo, la porzione della giornata durante la quale si scivola verso il mondo del sogno. Si tratta di un lavoro intimo, introspettivo, cantato in vulgo siciliano e pubblicato proprio allo scoccare della mezzanotte del 21 giugno, il primo giorno d’estate, un concept in nove tracce, ognuna ispirata a un sogno fatto da Elektra, un viaggio onirico attraverso le emozioni più profonde della musicista.
Il successo di progetti musicali come quello dei Nu Genea ha rinvigorito anche in Italia il desiderio di rievocare ed attualizzare le tradizioni regionali, scelta che all’estero sta premiando, trasformando non di rado piccole realtà in nomi di riferimento ben oltre i confini nazionali (fra i casi più recenti va citato almeno quello dei Lankum con il folk irlandese) se non addirittura in megastar globali (il travolgente successo di Rosalia, partita come eroina del processo di sdoganamento del flamenco presso le nuove generazioni). Anche nel caso della Nicotra strumenti tradizionali e suoni contemporanei si fondono in maniera naturale, lasciando confluire nel medesimo contenitore istinti psych-rock e pulsioni world. L’utilizzo del dialetto siciliano consente di esprimere al meglio la propria vocalità, amalgamandosi facilmente con molteplici influenze, in particolare le melodie mediorientali, evidenti sia in “A navi ri petra” che in “Specchiu”, nella quale viene disegnata un'ipotesi di via araba verso il reggaeton.
Ma l’inglese non scompare del tutto: l’aspetto fondamentale del progetto resta sempre la ricerca del suono migliore da utilizzare. Nei brani più ritmati (ad esempio “Salih”) Elektra ricorda vagamente una Angelina Mango determinata a mantenere un legame stretto con le radici, evitando la ricerca del compromesso con il mercato e con le sirene del mainstream. Produce Giovanni Maggiore, già collaboratore di Eugenio FinardiLevante e Loredana Bertè; in “Lentu” compaiono le percussioni suonate da Tonj Acquaviva degli Agricantus; l’immagine grafica scelta per la copertina del disco è un collage digitale creato dalla stessa Elektra e rappresenta uno dei sogni raccontati nell'album, per la precisione quello cantato nel brano "A navi ri petra".
(Claudio Lancia)

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