Crizin da Z.O. - Decodificando il territorio

intervista di Francesco Nunziata

Con la pubblicazione del loro terzo album, "Acelero", i brasilani Crizin da Z.O. hanno portato a maturazione la loro formula musicale, che lascia esplodere, intorno al baricentro del funk carioca, i fuochi d’artificio di generi che vanno dal rap al Pagodão Baiano, passando per il drum'n'bass, il punk, il tamborzão, l’industrial e la batucada. Per saperne di più, abbiamo contattato Cris Onofre, che del collettivo di stanza in quel di Rio de Janeiro è anche voce e autore dei testi. Quello che segue è il resoconto di una lunga chiacchierata telematica.

Ciao Cris e grazie di essere qui con noi. Allora, vuoi dirci come e quando è nato il progetto Crizin da Z.O.?
Prima di tutto, voglio ringraziarti per l'intervista e per l'opportunità di parlare un po' della nostra arte! Allora, nel 2015, quando vivevo nel sud del Brasile, ho iniziato a fare il DJ in alcune feste che organizzavo a casa mia (il collettivo Lavanderia). Io e Danilo (AkaDindo) abbiamo iniziato a sperimentare molto con il funk e la musica elettronica. Era inevitabile che a un certo punto decidessimo di mescolare tutto questo con la nostra esperienza di band, tra concerti e tour. Il progetto è nato come "personaggio immaginario" e, a poco a poco, ha preso la forma di una band, che è poi quella che conosciamo oggi. All'inizio eravamo io e Danilo, poi si sono aggiunti Fiedler e João (quest’ultimo ha suonato con noi fino al 2022). Oggi siamo un collettivo il cui obiettivo è quello di comporre album e suonare dal vivo.

crizin_da_zo_foto.Prima di avviare il progetto Crizin da Z.O., hai avuto altre esperienze in campo musicale?
Il mio gusto musicale è sempre stato molto ampio, tra funk carioca, musica punk, samba, metal, musica elettronica... Crescendo nella periferia di Rio, non hai molto a cui rivolgerti, tutto finisce per diventare una grande confusione di suoni.

Se ho capito bene, Z.O. sta per Zona Oeste, cioè Zona Ovest, quella di Rio de Janeiro, che è il vostro "territorio". Nella canzone "Território", canti: “Tenho pensado muito sobre território/ E como eu me comporto em cada território/ Às vezes eu não to bolado, eu to só pensando/ Mas depende muito do território” (“Ho pensato molto al territorio/ E a come mi comporto in ogni territorio/ A volte non sto pensando, sto solo pensando/ Ma dipende molto dal territorio"),  a sottolineare, mi pare di capire, il legame tra la realtà in cui si vive e i pensieri che attraversano la mente... 
Rio de Janeiro è una capitale con disuguaglianze molto evidenti. La differenza tra i territori è evidente e questo condiziona molto l'immaginario di chi è nato e cresciuto in questa città. La Zona Ovest, in particolare, è enorme, abitata da diverse classi sociali e da un territorio di miliziani conservatori, che fa girare la testa a qualsiasi ragazzo. Quando mi occupo di arte, finisco per muovermi in diversi altri territori e questo ha sempre suscitato riflessioni e domande nella mia testa.


Cosa significa, invece, "Crizin"?
È come "Lil’ Cris" [Il piccolo Cris, ndr]. Quindi, "Crizin da Z.O." sta per "Lil’ Cris dalla Zona Ovest".

La vostra musica trasmette una visione del mondo non proprio idilliaca, direi addirittura distopica, che sembra riflettere sia la dura situazione sociale e politica del tuo Paese (penso agli anni di Bolsonaro...), ma anche quella del mondo intero, dove guerre, crisi climatiche, sistemi economici spesso al collasso e così via sono all'ordine del giorno. Non ci sono soluzioni facili, o forse la soluzione è lasciare che tutto crolli perché tutto possa, prima o poi, rigenerarsi. Qual è il tuo punto di vista?
Capisco che molto di quello che scrivo dia la sensazione di "fanculo, il mondo sta finendo", ma credo di non proporlo come soluzione agli attuali problemi tecno-politici. Credo che, come lavoratore sudamericano, non possa permettermi di godermi la fine dei tempi in modo romantico e glamour e questa è la grande ironia e la riflessione dietro i miei testi. Mi metto al posto di un osservatore umano, con le mie contraddizioni e tutto il resto, e cerco di raccontare ciò che cattura la mia attenzione e mi fa pensare a questo scenario caotico.

Il vostro mix di funk carioca, punk, rap, drum'n'bass, tamborzão, batucada, etc., trasmette una vibrante aura futurista. Questa tensione verso il futuro nasconde, per caso, un desiderio di evasione?
Ad essere sincero, non credo che questo suono sia così futuristico al giorno d'oggi. Credo sia moderno, ma la sensazione di futuro che c'è in esso è solo un'idea, un concetto che si sviluppa involontariamente per creare forse, poi, un nuovo scenario dove poter fuggire.

C’è, quindi, un tipo di suono, oggi come oggi, che ritieni essere davvero futuristico e, se sì, quale?
Non lo so davvero. Credo che il "futurismo" nella musica finisca sempre per risolversi in qualcuno che insegue un'idea di quello che dovrebbe essere il futuro, di solito sbagliando mira. Tuttavia, se proprio devo pensare a qualcosa che considero davvero NUOVO, allora dico che il funk brasiliano e anche il tecnobrega brasiliano sono le cose più vicine al futuro che riesco a immaginare.

crizin_da_zo_tudo_estaHo trovato molto interessante il titolo del vostro primo Ep, "Tudo está acontecendo ao mesmo tempo agora", che sta per "Tutto sta accadendo nello stesso momento, adesso". È un riferimento al "villaggio globale" e alla simultaneità degli eventi nell'era della globalizzazione e così via?
Certamente. Sono cresciuto negli anni '90 e 2000 e ho avuto l'opportunità di vedere il fenomeno della globalizzazione - dovuto principalmente all'arrivo di Internet - trasformare il mondo intorno a me in molti modi, e naturalmente è sempre importante sottolineare che la globalizzazione che abbiamo vissuto nell'America Latina è diversa.

Approfondiamo un po' la questione della globalizzazione legata all'America Latina...
Mi riferisco essenzialmente a esperienze personali. Il Brasile è un paese con molte disuguaglianze sociali e di conseguenza con un'enorme varietà di artisti e generi musicali. Direi che chi vive nelle periferie finisce per vivere la globalizzazione in modo ingiusto, perché si possono conoscere le culture, la musica e le arti di tutto il mondo, ma avere accesso alle risorse e ai modi di fare cose nuove è tutta un'altra storia…

Come sei entrato in contatto con Iggor Cavalera? Vi piacciono i Sepultura?
Quando abbiamo pubblicato l'album "Alma Braba", lui l'ha ascoltato, gli è piaciuto molto e si è messo in contatto con me grazie al nostro amico comune Mariano (dei Deaf Kids, Sarine e altre band) e da lì abbiamo iniziato a parlare e a sviluppare un'amicizia virtuale. A un certo punto, abbiamo discusso della possibilità di fare qualcosa insieme un giorno. Tutti noi della band eravamo molto felici ed eccitati perché ovviamente ci piacciono molto i Sepultura, i Petbrick e molti altri progetti di Iggor. Quando abbiamo messo a punto "O Fim Um" è stata l'occasione perfetta per invitarlo.

crizin_da_zo_aceleroPerché avete intitolato il vostro ultimo album "Acelero"?
"Acelero" era la parola che meglio definiva tutto ciò che volevamo esprimere nei testi e nel suono di questo album. L'idea di essere sempre in movimento, sempre più veloci e senza molte o quasi nessuna opportunità di riposo. Mi sento sempre più in questo modo nel mondo e credo che anche tantissime altre persone si sentano così: stiamo collettivamente accelerando, ma senza sapere dove stiamo andando. In portoghese-brasiliano, "acelero" può anche essere un termine gergale per dire che qualcuno è stato “accelerato” da un'altra persona, in modo non molto gentile. Ad esempio: "Ieri ho ricevuto un’‘accelerata’ dalla polizia".

Forse ho capito cosa intendi… Sai, ultimamente anche qui da noi qualcuno ha vuto qualche “accelerata” dalla polizia… Ma andiamo avanti. Mi piace molto il modo in cui è stato presentato "Acelero", cioè come un disco che vuole cantare “l’ironica sensazione di fantasticare e annunciare la fine del mondo mentre accade”. L'ironia ci salverà dalla distruzione?
Abbiamo bisogno anche del nostro lato ludico e soggettivo per sopravvivere. Quindi, non direi che ci salva, ma è una difesa...

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Come si è evoluta la vostra musica nel corso degli anni, a partire dall'EP "Tudo está acontecendo ao mesmo tempo agora"?
Da quel momento in poi, quello che era un progetto più incentrato su di me e AkaDindo si è trasformato in una band. Noi due, insieme a Fiedler, abbiamo iniziato a capire molto meglio il suono che stavamo creando e siamo riusciti a perfezionarlo fino a quello che si può ascoltare oggi. "Acelero" è sicuramente l'album in cui abbiamo lavorato di più sulle canzoni all'interno di un'idea più concreta di quello che è il nostro sound.

Cosa, oltre alla realtà che la circonda, ha ispirato la vostra musica (letteratura, cinema, pittura, ecc.)?
Tutto. Mi piace scrivere liberamente, appuntando le idee per i versi e realizzando, una volta o l'altra, un grande collage con essi. Per questo i miei testi sembrano a volte così narrativi, perché in realtà sono note quotidiane trasformate in melodia, in letteratura... Quindi, tutto è soggetto a rientrare nel mio ambito di riferimenti, fumetti, film, le mie amicizie, le cose che vedo per strada, le storie che mi raccontano... Per quanto riguarda la parte strumentale, si tratta di un mix molto forte di ispirazioni che noi tre abbiamo accumulato nel corso della nostra vita, dalle band più oscure che ci piacciono alla musica pop attuale, che ci piace molto.

brasil_buraco_vinte_vinte_01Il vostro vero primo album è stato "Brasil buraco vinte vinte", pubblicato nell'aprile 2020, all'apice della pandemia di Covid-19... Cosa significa esattamente il titolo e cosa ricordi di quel periodo?
"Brazil buraco vinte vinte" è come "Brasile buco venti venti". L'idea di questo titolo era di rendere l'album veramente temporale, qualcosa che suonasse sia come un disco, che come un ritratto di un momento storico. Quindi, il titolo indica già che si tratta di una colonna sonora di quel momento. Durante quell’anno, qui in Brasile abbiamo vissuto una gestione terribile e neofascista della pandemia. È stato un periodo con poche speranze e molto odio.

A proposito dei temi trattati nei tuoi testi, cosa è cambiato, se è cambiato qualcosa, dal tuo primo Ep ad "Acelero"?
Mi dedico a scrivere molto sul momento e a tirare fuori quello che mi viene in mente mentre scrivo… credo che questo faccia sì che i miei testi abbiano un'atmosfera quasi documentaristica e questo modo di fare non è cambiato molto da allora. Credo che oggi io abbia un po' più di consapevolezza di quello che posso fare con il mio modo di raccontare il mondo e sto acquisendo più fiducia nel farlo in modi più sperimentali, che si tratti di cantare rap, di dire parole, di urlare o di qualsiasi cosa io voglia fare. In ciò c’è stato un mutamento di direzione, perché all'inizio mi sentivo bloccato dall'idea di "avere un flow". Per quanto riguarda i testi, come ho detto spesso negli ultimi album, sento che oggi sono più libero di parlare di sentimenti più soggettivi.

Qual è il tuo rapporto con la scena rave brasiliana?
Ho iniziato ad apprezzare la musica elettronica ascoltando il Rio funk, ma non ho mai avuto molta esperienza con i rave e cose simili. Nel Brasile di oggi, ritengo che queste due scene si stiano finalmente incontrando molto di più, il che mi ha spinto ad avvicinarmi a quella dei rave. La nostra musica viene accolta molto bene quando suoniamo ai rave.

La scena musicale brasiliana è sempre in fermento, anche se non è facile seguirne tutte le ramificazioni. Vuoi consigliarci qualche disco uscito di recente?
Con piacere: consiglio l'album “Mimosa” di cabezadenego, Mbé & Leyblack, ma anche i lavori di Jeza da Pedra, Saskia, Deafkids, Sarine, Yantra, DJ K, DJ Ramon Sucesso, Teto Preto, Dharma Jhaz, Prefeitura do Rio, Índio da Cuíca, Test, Slipmami...

crizin_da_zo_liveQuali sono stati i dischi più importanti per la tua/vostra formazione musicale?
Parlando solo per me, ricordo che il primo album che ho ascoltato e di cui mi sono innamorato è stata la compilation "Funk Brasil" dell'etichetta discografica Som Livre, del 1995, e poi ricordo che quello che mi ha conquistato è stata la compilation "Furacão 2000: Tornado Muito Nervoso 2" del team Furacão 2000. Quando ero adolescente, mi colpì soprattutto il punk brasiliano classico, gruppi come Ratos de Porão, Cólera e gruppi hardcore-punk non brasiliani come Spazz, Charles Bronson, D.R.I., ecc. Mi piaceva molto anche il rap brasiliano, tipo quello di Racionais MC's, Planet Hemp, Facção Central e Quinto Andar. La musica brasiliana mi è sempre piaciuta di più perché, fin da bambino, amavo prestare molta attenzione ai testi. Oggi, da adulto, posso anche capire che altri album sono stati molto importanti per il mio sviluppo musicale, come "Lado B Lado A" di O Rappa (1999), "Da Lama ao Caos" di Chico Science e Nação Zumbi (1994), "Martinho da Vila" di Martinho da Vila (1974) e "Repeater + 3 Songs" dei Fugazi (1990), ma molte altre cose che dimentico sempre quando rilascio interviste.

Sei mai stato in Italia? Cosa sai della nostra scena musicale?
Non ci sono mai stato, ma mi piacerebbe andarci a suonare un giorno. Confesso che non ne so molto, ma quando ero più giovane ascoltavo gruppi hardcore italiani come Raein e La Quiete.

Quali saranno i vostri prossimi passi? Il vostro prossimo album sarà realizzato dall'Intelligenza Artificiale? :)
Sarebbe divertente! Chissà se per allora sarà già in grado di fare album migliori dei nostri. D'ora in poi il nostro obiettivo è suonare molto, fare spettacoli, conoscere posti e persone dentro e fuori il Brasile. :)

Pinto o que dá com a paleta que tenho
coisa que eu penso que vira desenho
muita coisa, tudo muito
hoje o centro tá o mundo
foda que ele faz macete
destino de vagabundo
muito tudo tá tendo
gosto de veneno
coração tranquilo
camiseta do flamengo

Só que tem bad que é diferente
tipo quando tu sonha com dente
eles caindo na tua frente
daí tu acorda falando de repente:
"caralho, eu sonhei com dente"

Aquele dia foi um dia desses...

Tenho pensado muito sobre território
e como eu me comporto em cada território
às vezes eu não to bolado, eu to só pensando
mas depende muito do território

Queria um rolé tranquilo
no calçadão de Bangu
dia de carnaval é foda
tentação é um absurdo
gringo que cantou de galo
vacilão tomou no cu
quando eu retomei o foco
tava dentro do metrô
com cinquenta conto que ele
praticamente emprestou
(Território)

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Discografia

Tudo está acontecendo ao mesmo tempo agora (Suite, 2019 - Ep)
Brasil buraco vinte vinte(Suite, 2020)
Alma braba(Meia-Vida, 2022)
Acelero(QTV, 2024)
Pietra miliare
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