Julia Holter

Corporee metamorfosi

intervista di Daniel Moor

In occasione della pubblicazione del suo recente singolo “The Laugh Is In The Eyes”, abbiamo raggiunto Julia Holter per parlare con lei dei legami tra questa nuova canzone e “Something In The Room She Moves”, uno dei dischi che più abbiamo apprezzato nell’ultimo anno. In “The Laugh Is In The Eyes” la voce della cantautrice statunitense danza tra flauti floreali, esplosioni di colori e delicati paesaggi sonori e coreografa così una splendida composizione art-pop. Come nell’Lp, anche in questo brano le sensazioni fisiche, corporee, vengono esaltate con giochi sinestetici dando profumi alle parole, colori alla musica, suoni agli odori. Le nuove creazioni di Julia Holter sono un’esperienza completamente visionaria, totalizzante, senza essere psichedelica o allucinata, che taglia trasversalmente quanto ci circonda mostrando un continuum nella materia cosmica a partire da un fluido farsi e disfarsi di corpi umani e non umani. Sembra un po’ Ovidio, un po’ Epicuro e un po’ filosofia postumana, ma anche un mondo sonoro profondamente ancorato alle esperienze corporee e personali vissute dalla sua autrice. Di tutto questo abbiamo parlato con Julia Holter nell’intervista che segue, riportata qui sotto integralmente.

Ciao Julia! Congratulazioni per il tuo ultimo album! È stato uno dei nostri dischi preferiti del 2024. Mi è piaciuto molto anche il singolo che hai pubblicato di recente e credo che potremmo iniziare questa intervista parlando proprio di questa canzone. “The Laugh Is In The Eyes” mi è parsa una metaforica celebrazione dell’immaginazione umana e della sua forza trasformativa.
Grazie mille per il sostegno! Sì, anche io ho questa sensazione quando ascolto “The Laugh Is In The Eyes”. In generale, buona parte di “Something In The Room She Moves” indaga proprio come mutano le sensazioni durante delle trasformazioni di stati, nel senso più elementare del termine, ad esempio quando siamo in casa e ci sentiamo bloccati, poi usciamo fuori e annusiamo i fiori; vuole evocare musicalmente proprio tali esperienze di cambiamento.

Il titolo del nuovo singolo è estrapolato dal testo della canzone “Spinning” (che tra l'altro è stupenda). Perché e come sono collegate queste due canzoni?
Ho scritto “The Laugh Is In The Eyes” negli ultimi mesi, ed è nata da un file Logic che avevo creato mentre lavoravo a “SITRSM”. Quindi in realtà non è una canzone vecchia, è completamente nuova, ma essendosi sviluppata da quel file, è collegata al disco. Ma anche l’interesse per le sensazioni e i colori mi sembra affine a quanto ho fatto con “SITRSM”.

In “Spinning”, dopo un momento improvviso di cecità (“Some cologne leaving me blind/ The laugh is in the eyes/ The joke is mine”), si manifesta una visione multisensoriale e sinestetica. Il nuovo brano potrebbe essere il risultato di questa fiammeggiante epifania? Anche in “The Laugh Is In The Eyes” l’atmosfera è notturna e misteriosa.
Sì, credo che sia tutto questo, ma c’è anche un po’ di luce diurna. Mi sembra che abbia una sorta di combinazione di giorno e notte; se “Sun Girl” esprime una sorta di desiderio di fuggire dal sole e “Evening Mood” e “Spinning” dimorano nella notte misteriosa, il nuovo singolo trova il mistero nella luminosità, nel colore e nel giorno.

Mi ha molto incuriosito il fatto che “Something In The Room She Moves” si apra con un mantra che funge da invocazione al sole. Mi ha ricordato molto un topos letterario comune nella poesia classica ma anche medievale (in italiano il “Paradiso” di Dante), quello dell’invocazione alle muse e ad Apollo (dio del sole, ma anche dio della musica e della poesia). “Sun Girl” sembra giocare ironicamente con questa tradizione lirica. In questo senso, direi che il tuo ultimo lavoro potrebbe essere letto come una moderna reinvenzione delle “Metamorfosi” di Ovidio, dato che trasformazioni corporee e amore sono temi centrali anche nelle tue canzoni. Sono modelli a cui ti rifai in modo intenzionale?
Non stavo guardando a nessuna tradizione letteraria, ma forse hai colto qualcosa di molto interessante! Sicuramente guardiamo sempre alle fonti naturali per l’ispirazione poetica: è un modo per cercare di esplorare un sentimento e condividerlo con altre persone, perché il sole ci tocca tutti e tutte, ne abbiamo bisogno, ci sentiamo riscaldati e calmati da esso, ci sentiamo sopraffatti dalla sua intensità ecc. Lo stesso vale per l’oceano, o per gli alberi, e via dicendo.

In “Materia” canti: “Can you fool a mystery sea?/ On the rough womb/ Summer bathing on a stretch of/ Memory mistaken for what’s here right now”. Sembra che ogni possibile (ri)nascita e trasformazione materiale passi attraverso questo utero acquatico. Perché l’acqua ha un ruolo così centrale nella sequenza di metamorfosi corporee di “SITRSM”?
Non lo so, stavo incanalando questo mistero, questa oscurità (come nel testo di Helene Cixous “Writing Blind”, a cui ho fatto riferimento altrove parlando di “Spinning”) e poi si è aggiunta la dimensione subacquea. Mentre scrivevo queste canzoni, ero incinta o avevo da poco partorito, e in questa esperienza il corpo è stato centrale, e buona parte del corpo è costituito da acqua e fluidi. Quindi è probabile che sia stato questo il punto di partenza, ma non è stata una scelta deliberata quella di concentrarmi sull’acqua: è semplicemente successo.

Cosa ha ispirato gli aspetti visivi per questo album? Il videoclip di “Spinning” mi sembra legato al dipinto della tua amica che hai scelto come copertina dell’album.
Sì, le sorelle Nicola e Juliana Giraffe hanno realizzato il video di “Spinning” e si sono lasciate ispirare dal dipinto di Christina Quarles (“Wrestlin’”), che si trova sulla copertina del disco. Ma è per una pura coincidenza che il paracadute che hanno usato si abbina molto bene al dipinto. È stato pazzesco! In generale, ho scelto il dipinto di Quarles, perché amo la complessità del movimento del corpo in quel lavoro: mi sembrava proprio l’immagine giusta per “SITRSM”.

Stai già lavorando a qualcosa di nuovo? Puoi rivelarci qualcosa al riguardo?
Sì, ma non riesco mai a spiegare davvero quello a cui sto lavorando mentre lo sto facendo. Io stessa sto ancora cercando di capire di cosa si tratti!

(Intervista pubblicata il 1° gennaio 2025)

Discografia

Live Recordings (live, Domino, 2010)7
Celebration (Ep, Domino, 2010)6
Tragedy (Leaving Records, 2011)7
Ekstasis (Rvng, 2012)8
Loud City Song (Domino, 2013)8
Have You In My Wilderness (Domino, 2015)9
In The Same Room (Domino, 2017)7
Aviary(Domino, 2018)8
Something In The Room She Moves(Domino, 2024)9
Pietra miliare
Consigliato da OR

Streaming

Goddess Eyes I
(videoclip, da Tragedy, 2011)

Goddess Eyes II
(videoclip, da Tragedy, 2011)

Finale
(videoclip, da Tragedy, 2011)

Marienbad
(video, da Ekstasis, 2012)

In The Same Room
(video, da Ekstasis, 2012)

Moni Mon Amie
(video, da Ekstasis, 2012)

Our Sorrows
(video, da Ekstasis, 2012)

 

World
(videoclip da Loud City Songs, 2013)

In The Green Wild
(videoclip da Loud City Songs, 2013)

This Is A True Heart
(videoclip da Loud City Songs, 2013)

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Julia Holter sul web

Goddess Eyes I (videoclip, da Tragedy, 2011)
Goddess Eyes II (videoclip, da Tragedy, 2011)
Finale (videoclip, da Tragedy, 2011)
Marienbad (video, da Ekstasis, 2012)
In The Same Room (video, da Ekstasis, 2012)
Moni Mon Amie (video, da Ekstasis, 2012)
Our Sorrows (video, da Ekstasis, 2012)
 World (videoclip da Loud City Songs, 2013)
In The Green Wild (videoclip da Loud City Songs, 2013)
This Is A True Heart (videoclip da Loud City Songs, 2013)