Marillion

Una reincarnazione prog

intervista di Michele Bordi

In occasione dell'annuncio del suo primo disco solista e all'avvicinarsi delle date italiane con la band romana RanestRane, abbiamo contattato Steve Rothery, fondatore della storica band neo-progressive Marillion.
Ne è nata un'interessante chiacchierata tra maggiori dettagli sul suo prossimo lavoro e qualche sorprendente retroscena del passato.

Steve Rothery - MarillionIl tuo primo album solista, "The Ghosts of Pripyat", uscirà il prossimo settembre. Sei sempre stato un chitarrista molto apprezzato, come mai abbiamo dovuto attendere così tanto tempo per averne uno?
L’idea di un album solista c’era intorno al 1985. Nel 1984 ebbi un’idea per un progetto rock che chiamai “Ravenscar”, come il luogo nella costa dello Yorkshire del Nord, fra Whitby (città natale di Steve Rothery, ndr) e Scarborough. Immagino che suoni molto metal, detta così.
Sia io che Fish incontrammo Hugh Stanley-Clarke, il nostro uomo alla A&R dell’epoca, riguardo alla possibilità di realizzare dei progetti solisti. Fish aveva un’idea per un’album chiamato “Ghost Rider” su di un uomo che provava a suicidarsi guidando contromano in un’autostrada.
Hugh mi diede il via libera e scartò l’idea di Fish. Dopo l’incontro Fish mi mise al muro e mi accusò di aver tenuto tutte le mie migliori idee per il mio progetto solista, il che era ridicolo, visto che scrissi la maggior parte delle idee musicali dietro Misplaced Childhood. Quella fu davvero la fine del mio rapporto personale con Fish e mi portò ad accantonare l’idea dell’album solista per molto tempo.
L’idea tornò durante le registrazioni di Brave al castello di Miles Copeland in Francia. Venni avvicinato dal tizio della A&R della nostra etichetta americana, IRS, il quale era davvero ansioso di farmi incidere un disco strumentale per la No Speak. Mi offrirono 20.000 sterline per realizzare l’album ma quello che avrei davvero voluto era scrivere ed incidere canzoni con una voce femminile. Questo mi portò ad investire il mio proprio denaro per registrare il primo album dei Wishing Tree.
Il primo passo verso la strada che ha portato a “Ghosts Of Pripyat” saltò fuori quando Ivan Linkv mi chiese di suonare in un festival chitarristico a Plovdiv, in Bulgaria. Quando ho riascoltato la registrazione del concerto mi resi conto che quella musica funzionava e sebbene inizialmente pensai di sviluppare le idee in canzoni, capii in seguito che ciò non era necessario.
Ho anche visto di recente i Camel eseguire “The Snow Goose” al Barbican di Londra, il che ha rafforzato ulteriormente la mia idea di realizzare un disco strumentale.

Sembra che esser stato invitato al festival di Plovdiv, lo scorso Ottobre, sia stata la scintilla decisiva per iniziare a lavorare a questo nuovo progetto. Cosa dovremmo aspettarci dal tuo album mentre ascoltiamo la registrazione del live di Plovdiv, in vendita nel tuo sito?
Le tracce dal vivo rappresentano le idee nel loro stato embrionale. Le ho sviluppate dopo il live aggiungendo sezioni e varie parti agli arrangiamenti. Sto anche arruolando altri musicisti per suonare i brani.

Confrontando il tuo modo abituale di scrivere musica con i Marillion a quello che segui autonomamente, che differenze rilevi? Ci sono vantaggi o cose che puoi dare alla tua musica solo nell’ultimo modo?
Il modo in cui queste composizioni nascono ha molto in comune a quello in cui i Marillion si approcciano quando ho una mia idea e loro cominciano a suonarla e farla crescere come canzone. In questi ultimi tempi i Marillion tendono a scrivere musica facendo delle jam-session, anche se hai comunque bisogno che qualcuno parta con un’idea per poter innescare il tutto.

Stai finanziando il tuo album grazie alla piattaforma di crowdfunding Kickstarter. Tra l’altro, sembra stia andando alla grande, visto che hai più che triplicato il budget minimo da raggiungere per realizzare il progetto. Ti aspettavi così tanto entusiasmo al riguardo?
Speravo che ci sarebbe stato dell’interessamento, ma tutto questo entusiasmo mi ha in effetti colto di sorpresa. Sembra abbia attratto tutti, anche al di fuori dei fan dei Marillion.

Riguardo al disco solista che ti propose la Emi, nel 1985, con il quale decidesti di non andare avanti, come pensi di essere cambiato come musicista dopo quasi trent’anni? Puoi immaginare le ipotetiche differenze tra ciò che stai realizzando ora e ciò che sarebbe potuto essere allora?
Penso di aver imparato molto negli ultimi trent’anni. I due dischi che ho fatto con i Wishing Tree hanno contribuito molto in ciò. Ottieni una consapevolezza tanto più profonda delle tue opere tanto più a lungo continui a crearne.

Penso che il crowdfunding sia una grande e rivoluzionaria idea, perché ti dà la possibilità di intraprendere qualunque progetto con il minimo rischio. Perché pensi ci sia ancora così poca diffusione tra gli artisti, anche tra coloro che non hanno molta visibilità con i media tradizionali?
Per far sì che il crowdfunding funzioni hai bisogno di una base di fan sufficientemente grande e di essere libero da vincoli contrattuali. Hai anche bisogno di lavorare duro e metterci del tuo per renderlo un vero successo. Forse in futuro prenderà più piede...

Tra l’altro, il crowdfunding sembra molto simile a ciò che i Marilion fecero nell’ormai lontano 2001 con il preordine di “AnorakNoPhobia”, per il quale voi chiedeste ai vostri fan di finanziare il vostro progetto ben un anno prima che fosse realizzato. Vi sentite dei pionieri di queste nuove evoluzioni del mercato?
I Marillion hanno una lunga esperienza al riguardo e sono riconosciuti a tutti gli effetti tra i suoi pionieri. Ad esempio, se vai nella versione inglese di Wikipedia ci troverai citati nella pagina sul crowdfunding - con tanto di fonte - su quando già nel 1997 i nostri fan americani pre-finanziarono il nostro tour nella loro nazione.
Ho pensato quindi che Kickstarter fosse per me la strada più logica da seguire per intraprendere questo progetto.

Qualche mese fa gli italiani RanestRane hanno pubblicato l’ottimo album “A Space Odissey: Monolith” nel quale c’è un cameo tuo e del tuo compagno di band, Steve Hogarth. E’ la prima volta che lavorate insieme per degli artisti del nostro Paese. Ci racconti di come è successo?
Tutto è cominciato quando venni invitato un paio di anni fa alla convention annuale del nostro fan club italiano, “The Web Italy”, dove suonai proprio insieme a loro. Davide Costa, il responsabile del fan club, mi chiese da parte loro se avessi voluto dare un contributo suonando qualcosa nel loro disco. E’ stato molto divertente e ha richiesto anche molto tempo per ottenere qualcosa che mi soddisfacesse in pieno.

Penso che il tuo contributo al loro progetto sia stato a dir poco superbo, seppur limitato a un paio di assoli. Ho come avuto l’impressione che ti abbia coinvolto in modo particolare e che ti abbia permesso di donarci qualcosa di diverso da ciò che hai realizzato negli ultimi tempi… sei d’accordo?
Lavorare su immagini e musica già scritta è una vera sfida. Ho dovuto immergermi completamente nella musica per trovare la chiave di ciò che volevo esprimere.

La “Steve Rothery Band” condividerà il palco con RanestRane nelle prossime date italiane (ed europee, come da pochi giorni è stato confermato, n.d.a.). Ci puoi svelare qualcosa su questi spettacoli? Possiamo aspettarci qualche sorpresa?
Saranno delle grandi serate di musica con due gruppi di musicisti eccezionali. Per il resto, posso dirti che suonerò qualche brano dei Marillion con dei cantanti ospiti nei bis.

Un’ultima domanda, sui Marillion: dopo il successo di “Sounds That Can’t Be Made” e del relativo tour, quali sono i vostri piani per il 2014? Ci sono speranze di vedervi in Italia quest’estate?
Temo di no, non quest’anno. Mi piacerebbe tornare per qualche data in Italia ma non è logisticamente possibile per il 2014.

Steve Rothery si esibirà con la sua band personale in Italia il 21 febbraio all'Xroads di Roma, il 22 febbraio al Forum 19 di Veruno (No) e il 23 febbraio al Cinema Teatro Virtus di Sommacampagna (Vr).
Ogni atto verrà aperto dal concerto dei RanestRane.

Discografia

MARILLION
CD & LP
Script For A Jester's Tear (Emi, 1983)
Fugazi (Emi, 1984)
Misplaced Childhood (Emi, 1985)
Clutching At Straws (Emi, 1987)
Season's End (Emi, 1988)
Holidays In Eden (Emi, 1991)
Brave (Emi, 1994)
Afraid Of Sunlight (Emi, 1995)
This Strange Engine (Castle, 1997)
Radiation (Sanctuary, 1998)
Marillion.Com (Sanctuary, 1999)
Anoraknophobia (Intact, 2001)
Marbles (Intact, 2004)
Somewhere Else (Intact, 2007)
Happiness Is The Road (Intact, 2008)
Less Is More (Intact, 2008)
Sounds That Can't Be Made (EarMusic, 2012)
F.E.A.R. (Fuck Everyone And Run) (EarMusic, 2016)
With Friends from the Orchestra (EarMusic, 2019)
An Hour Before It's Dark (EarMusic, 2022)
EP
Marquet Square Heroes (Emi, 1982)
LIVE
The Thieving Magpie (Emi, 1988)
Made Again (Emi, 1996)
Anorak In The Uk(Emi, 2002)
All One Tonight - Live at the Royal Albert Hall (EarMusic, 2018)
VIDEO
Recital Of The Script (Emi, 1983)
Live From Loreley (Emi, 1987)
From Stoke Row To Ipanema(Emi, 1990)
Brave, The Movie(Emi, 1995)
The Emi Singles Collection(Emi, 2002)
Live From Cadogan Hall(Edel, 2011)
Brave Live 2013 (Racket Records, 2013)
ANTOLOGIE
Real To Reel (Emi, 1984)
Brief Encounter (Capitol, 1986)
B-Sides Themselves (Emi, 1988)
The Best Of Both Worlds (Emi, 1997)
Pietra miliare
Consigliato da OR

Streaming

Script For A Jester's Tear
(live nel Recital Of The Script, da Script For A Jester's Tear, 1983)

Jigsaw
(live a Zurigo, Svizzera, da Fugazi, 1984)

Kayleigh
(videoclip, da Misplaced Childhood, 1985)

 

Lavender
(videoclip, da Misplaced Childhood, 1985)

Sugar Mice
(videoclip, da Clutching At Straws, 1987)

The Space
(gig live, da Season's End, 1988)

No One Can
(videoclip, da Holidays In Eden, 1990)

Brave
(l
ive al Marillion Weekend, Minehead, Inghilterra, 13 marzo 2005, da Brave, 1994)

Afraid Of Sunlight
(live al MCM Cafe, 1999, da Afraid Of Sunlight, 1995)

Estonia
(live a Londra, Inghilterra, da This Strange Engine, 1997)

Interior Lulu
(live, da Marillion.com, 1999)

When I Meet God
(live, da AnorakNoPhobia, 2001)

Neverland
(live, da Marbles, 2004)

You're Gone
(videoclip, da Marbles, 2004)

Somewhere Else
(live, da Somewhere Else, 2007)

Happiness Is The Road
(trailer dell'album Happiness Is The Road, 2008)

Sounds That Can't Be Made
(trailer dell'album Sounds That Can't Be Made, 2012)

Marillion su Ondarock