Solex

L'olandesina taglia e cuci

intervista di Magda Di Genova

Per incontrare Elizabeth Esselink, in arte Solex, vorrei essere alta tre metri. Invece rinuncio anche ai tacchi e le porto in dono una confezione mignon di panettone della quale l'artista olandese sembra essere contenta: "Un dolce, che bello! Grazie."
Mi trovo in compagnia di una donna molto disponibile, solare e sorridente.

"The Laughing Stock Of Indie Rock" è il tuo quarto album. In che modo è diverso dai precedenti?
E' differente perché sembra suonato da un gruppo. Ci sono ancora molti campionamenti, ma è più "organico". Ha anche molto a che fare con il fatto che, per gli altri dischi, ho chiesto ad un chitarrista e ad un batterista di suonare su brani già completati, mentre per questo disco ho cominciato a lavorare con dei loop grezzi, li ho dati ai musicisti e ho chiesto loro di suonarci insieme. Al chitarrista ho dato delle canzoni ancora da completare, lui le ha portate a casa e ci ha suonato su, poi ho riversato le sue parti nel mio computer e le ho inserite nella canzone. Con il batterista, invece, siamo andati in uno studio di registrazione e gli ho chiesto di suonare su qualsiasi cosa avesse in cuffia.

Questo nuovo modo di lavorare è stato qualcosa di ricercato?
Sì. Volevo che la batteria avesse il suono di una vera batteria. L'abbiamo registrata in uno studio professionale perché penso che la batteria sia una delle componenti più importanti in una canzone. Vedi, se anche riuscissi a trovare un buon giro di batteria, dovresti campionarlo e poi pagare i diritti, quindi alla fine mi sono tenuta il campionamento come seconda scelta. Tenevo molto a registrare la batteria completamente da sola. L'ho fatto anche per "Pick Up" (secondo disco del 1999), ma si è trattato solo di 4 o 5 canzoni. Anche per la chitarra, ero un po' preoccupata perché - questa è la prima tournée che faccio senza chitarrista, ci siamo solo io e la batterista (Marit de Loos del gruppo olandese Caesar) - improvvisando molto durante i concerti, mi rendevo conto che il chitarrista stava suonando determinate linee melodiche che, sfortunatamente, non erano sul disco e mi dispiaceva, non volevo succedesse più, quindi gli ho chiesto di lavorare in questo nuovo modo. Poi è diventato padre e non è potuto venire in tournée. Ho anche dovuto cambiare batterista perché quello con cui lavoravo di solito ha trovato un buon impiego, quindi non può fare una tournée troppo lunga, così ho chiesto a Marit se voleva suonare con me. Fa anche molte seconde voci. Ci sono situazioni nuove in questi concerti...

E per quanto riguarda il titolo?
" The Laughing Stock Of Indie Rock " mi è venuto in mente durante la mia tournée negli Stati Uniti. E' piuttosto divertente perché in America le persone parlano di musica dividendola in "piccole etichette discografiche" e "grandi etichette discografiche". E' una visione piuttosto "politica", pensano che le piccole etichette discografiche pubblichino solo buona musica, mentre le grandi etichette discografiche pubblichino solo della robaccia. Se fermi qualcuno per la strada e gli chiedi che genere di musica gli piace, non saprà nominarti un genere in particolare, ti risponderà che gli piace l'indie-rock. Ormai è diventato un genere a sé. Volevo prendere un po' in giro quest'idea perché la trovo stupida: non ha assolutamente nulla a che fare con la musica. Probabilmente è uno scherzo che viene capito di più in America.
Non so come sia la situazione in Italia, ma in Olanda non è un problema se incidi per una major o un'etichetta indipendente. L'importante è che tu lavori con una buona etichetta discografica e come suoni. E' già abbastanza difficile per un gruppo riuscire a pubblicare un disco e non puoi incolparli per incidere per un'etichetta che secondo te non è abbastanza cool. E con questo disco hai lasciato la Matador per fondare la tua etichetta...
Ci sono diverse ragioni. Da principio ho cercato di ottenere una licenza di distribuzione, non volevo più avere un contratto "ordinario" soprattutto perché in questo modo la casa discografica ha la proprietà dei master e quindi possono farne tutto quello che vogliono. Volevo essere la proprietaria dei master, quindi, o hai una tua etichetta, oppure hai una licenza di distribuzione. Sono riuscita ad ottenerla in America, Sud America, Taiwan e Hong Kong, ma non in Europa, quindi ho deciso di fondare la mia etichetta personale.
Si tratta di una cosa completamente nuova per me, quindi ho fatto domande d un mio amico che gestisce una casa discografica da diverso tempo. Mi piace come lavora, quindi ho semplicemente fatto quello che ha fatto lui (Ride).

In questo disco ospiti un certo Stuart Brown come cantante.
E' un ragazzo australiano che in realtà non ho mai incontrato. Tempo fa la Matador ha fatto uscire una compilation allegandola alla rivista inglese Wire, e lì a trovato e ascoltato la canzone di Solex. L'ha trovata molto simile a quello che fa, così mi ha mandato un'e-mail chiedendomi se poteva mandarmi una copia masterizzata del suo cd. Aveva ripreso l'intero " White Album " dei Beatles e aveva ragione, era molto simile a quello che faccio: ha messo insieme moltissimi loop e moltissimi campionamenti e poi ha questa voce molto profonda e sensuale che mi ha subito ammaliata. Gli ho chiesto se poteva rispedirmelo, ma questa volta senza musica e se potevo usare la sua voce per il nuovo disco. Quindi, quello che senti sono, in realtà, dei versi tratti dal "White Album", ma sono ovviamente un po' camuffate, altrimenti avremmo avuto dei problemi con Yoko Ono! (Ridiamo) I tuoi dischi hanno sempre contenuto tantissimi campionamenti. Come li scegli? Ne cerchi uno in particolare quando capisci come una canzone dovrebbe suonare?
Non li cerco. Ho una manciata di cd, vinili, nastri… oppure registro quello che passa in televisione… E' un po' come fare zapping, solo che qui fai zapping con i suoni. Perché se cerchi qualcosa in particolare non lo troverai mai. Esattamente come andare a fare compere, devi semplicemente uscire e se trovi qualcosa che ti piace, lo compri. E' facile ricreare i suoni dei tuoi dischi durante i concerti?
Questi concerti sono più simili al disco, dei precedenti. Prima, con il chitarrista, era più … rumoroso probabilmente … e più "convenzionale", perché la musica pop con il chitarrista è molto convenzionale (sorride). Ora invece è un set più elettronico ed è più semplice riconoscere i loop nella canzone. Ma sai, succedono tante di quelle cose durante il concerto… Diciamo che una persona che ha sentito la canzone almeno un paio di volte, potrebbe riconoscere il loop. Quando è nato il progetto "Solex", sapevi già che avresti tenuto dei concerti?
No, non lo è stato fino a quando non ho firmato con la Matador. Sai, si tratta di dischi che registri a casa tua con tanti "copia-e-incolla", quindi anche la Matador mi ha detto che, se volevo, non ero costretta a fare concerti perché si rendevano conto che era difficile portare il disco in una situazione dal vivo, ma sicuramente avrebbe aiutato se li avessi fatti.

Ed è stato facile?
E' stato facile perché ho sempre fatto parte di gruppi, quindi sapevo esattamente che potevo farlo.

Immagini mai come suonerà una canzone durante un concerto mentre la scrivi?
Ehmm… Nnnooo… Cerco di non farlo. Ma in questo disco, sì, ho fantasticato su come alcune canzoni sarebbero state perfette suonate dal vivo.
In realtà, non ci pensavo solo quando ho scritto il primo disco ("Solex vs. the Hitmeister" del 1998), ma non avevo nemmeno un contratto, quindi non pensavo che avrei tenuto dei concerti. Mi sforzo comunque di non farlo, perché dischi e concerti sono situazioni molto diverse tra loro.

Hai una formazione rock. Come ti ha aiutata, se l'ha fatto, ad essere una musicista elettronica.
Ti aiuta in fase di missaggio, nel momento in cui vuoi sentire degli alti e nel momento in cui vuoi sentire dei bassi. Sai che quegli ingredienti sono importanti perché se stai suonando e il bassista è indietro di una battuta perché si è distratto, ti accorgi che il tutto non suona bene. Probabilmente mi ha aiutata nel missaggio, ma nella musica elettronica puoi ottenere dei bassi non necessariamente da un bassista: puoi campionare una goccia di pioggia che cade e la rallenti abbastanza fino a quando non diventa abbastanza bassa. Stando a quello che dice la stampa, tu dovresti suonare come Beck e Bjok, ma pensi veramente la tua musica abbia veramente qualcosa in comune con la loro?
Anche Beck usa i campionamenti, ma li usa per "speziare" la canzone, mentre io uso i campionamenti - in questo disco meno - come "ingredienti principali", ma posso capire come riescano a fare dei collegamenti tra noi. Per quanto riguarda Bjork, invece, è facile essere paragonata a lei con tutte le cantanti che ci sono in giro: è perché sono pigri. Sai, con i gruppi è diverso, non devi necessariamente paragonare un gruppo con una voce maschile ad un altro con un'altra voce maschile, non ha molta importanza… Mhhh… Forse io e lei abbiamo lo stesso accento inglese (Ridiamo) Continuiamo a parlare di stampa. Tutti, assolutamente tutti, uomini, donne e forse anche qualche gatto, è stato paragonato a Madonna.
S: E' vero E' successo anche a te?
Di essere paragonata a Madonna?


(Sconsolata) No
(ci guardiamo in faccia e ridiamo ancora)

Un'altra curiosità che ho: ti hanno mai chiesto di comporre colonne sonore per videogiochi o suonerie per cellulare?
Per videogiochi? Wow! No, mai. Ma forse è perché se senti quei suoni, sono tutti Midi, che in realtà io odio. Sarebbe interessante farlo, ma non me lo chiederà mai nessuno. Probabilmente lo chiedono ad artisti più "commerciali".
Non ci ho mai giocato, quindi non so quale tipo di musica usino.

Tu che usi molto il computer, cosa pensi degli scambi di file musicali?
Credo che sia un'ottima cosa, non capisco perché dovrebbe essere una brutta cosa. Perché dovrebbe esserlo?

Copyright?
Credo che il concetto di copyright sia obsoleto.
Posso capire che certa gente, con certo tipo di notorietà, non voglia che la propria canzone venga sfruttata. C'è tanta musica terribile in giro e se lasci che lo scambio di file musicali ti preoccupi, allora non vivi più.

Ti è mai capitato di avere una canzone remixata?
Sì. Qualche anno fa è uscito un disco della Matador che conteneva alcuni remix, tra cui uno di una mia canzone, ma era molto elettronico. Poi ci sono state altre occasioni … Mount Florida, sempre della Matador ha remixato una mia canzone. Anche Damien O'Neil, che era il chitarrista degli Undertones e… altra gente.
E' molto eccitante sentire come altre persone re-interpretano la tua musica.

Be', Elisabeth, credo che a questo punto abbiamo finito.
Ok, grazie. E grazie anche per il dolce...

(Legnano, Milano - Jail, 15 gennaio 2005)

Discografia

SOLEX
Solex Vs. The Hitmeister (Matador, 1998)
Low Kick and Hard Bop (Matador, 2001)
Pick Up (Matador, 1999)
The Laughing Stock Of Indie Rock (Arena Rock Recording, 2004)
Solex Ahoy! The Sound Map Of The Netherlands (Series Aphonos, 2013)
SOLEX VS. CHRISTINA MARTINEZ & JON SPENCER
Amsterdam Throwdown, Kingstreet Showdown! (Bronzerat, 2010)
Pietra miliare
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