25/01/2016

Inner_spaces 2016 - #1

Auditorium San Fedele, Milano


La rassegna INNER_SPACES è soltanto alla sua seconda edizione e ha già il carattere e i contenuti di un appuntamento istituzionale, atteso e seguito con sincero interesse dalla cittadinanza milanese. Un binomio, quello di San Fedele Musica e S/V/N, che pare destinato a procedere di pari passo in una perfetta complementarità di interessi, intrecciando i linguaggi dell'avanguardia storica con quelli dell'elettronica più propriamente contemporanea. Una sinergia che ha la sua ragion d'essere anche nel confronto con lo strumento dell'Acusmonium Sator, "orchestra di altoparlanti" che continua a indicarci il futuro della diffusione sonora ad altissimo livello.

L'imponente assembramento acustico, ampliato sino a includere 50 singoli speaker, aveva già mediato gli interventi di Tim Hecker, Stephan Mathieu e Robert Henke, oltre agli sviluppi dell’autoctono OTOLAB e alla proiezione di opere musical-cinematografiche come il miliare "Koyaanisqatsi" dell’accoppiata Godfrey Reggio / Philip Glass e “2001: Odissea nello spazio” di Kubrick. Ma almeno alle orecchie del sottoscritto, le piene potenzialità dello strumento si sono davvero manifestate solo questa sera, grazie al sapiente lavoro di regia e spazializzazione di Giovanni Cospito e Dante Tanzi nel presentare due opere decisive per l'arte elettroacustica.

A luci spente, il viaggio comincia dalla ricerca del canadese Barry Truax, figura preminente nello studio del soundscape assieme al connazionale R. Murray Schafer. Il brano proposto è la summa dell’operato di Truax in relazione alla genesi e alle unità di grandezza del suono computerizzato, interrogandone il significato intrinseco.
"Riverrun" (1986), non a caso, è la prima parola del romanzo sperimentale per eccellenza, il "Finnegan's Wake" di Joyce, colosso col quale già si confrontò lungamente John Cage - componendo mesostici da recitare nel suo "Roaratorio" - e che Truax interpreta come un processo additivo che dalla goccia va addensandosi mano a mano, sino a strabordare in un torrente in piena di microsuoni aggregati.
E’ la cosiddetta “sintesi granulare”, un passaggio essenziale nella comprensione di come viene a crearsi il rumore digitale, dal quale sembrano persino affiorare le voci incontrollate di quella non-epopea che, come il suono auto-esplicativo e significante di “Riverrun”, è sublimazione del linguaggio per se stesso invece che della forma.

Il compianto maestro Bernard Parmegiani inaugurava già l'edizione del 2015 con la presentazione de "La création du monde", ma l'omaggio al grande sperimentatore francese diviene ancor più importante con lo scenario audiovisivo elaborato attorno al capolavoro "De Natura Sonorum" (1975): non solo uno degli approdi più maturi della ricerca elettroacustica ma anche l'oggetto musicale che, col vasto spettro di frequenze e modulazioni sonore che ricopre, riesce a trasformare l'ambiente circostante con l'ausilio del videomapping di Andrew Quinn.
Le animazioni digitali, ideate specificamente per dialogare con le pareti modulari dell'auditorium, reagiscono in diretta agli input del mixer, sottoponendo figure elementari a modificazioni di natura elettrica attorno a un baricentro fisso. Tutto ha origine da un punto luminoso che designa la convergenza prospettica della sala: nella prima parte, esso genera un cosmo stellato visto attraverso una lente deformante e caleidoscopica; nella seconda parte, invece, un virgulto i cui fragili filamenti prendono vita, si dimenano e si capovolgono sulla spinta di potenti soffii analogici che emergono a fiotti, espandendosi per poi subito ritrarsi in una danza dal sapore futurista.
Solo un setting così completo poteva farci davvero comprendere la lungimiranza e la potenza sbalorditiva dell’opera di Parmegiani, che oltre quarant’anni fa tracciava le linee direttrici delle successive evoluzioni nel campo della sperimentazione elettronica ad ampio raggio, sino all’odierna noise music.

Questo il livello della proposta inaugurata da INNER_SPACES, apripista di un nuovo anno all’insegna del contemporaneo, nella città che più di ogni altra rappresenta la fusione, l’interscambio e la perfetta convivenza tra le tendenze artistiche di oggi.

Setlist

Barry Truax - Riverrun
Bernard Parmegiani - De Natura Sonorum

INNER_SPACES 2016 - #1 su Ondarock

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