Uno degli album live più celebri del rock, "Made in Japan" dei Deep Purple, pubblicato originariamente nel 1972, verrà ristampato in un’edizione Super Deluxe in uscita il 15 agosto. Questa nuova versione include mix stereo e Dolby Atmos realizzati da Steven Wilson, insieme ai remix integrali dei tre concerti giapponesi che diedero origine al disco: Osaka (15 e 16 agosto 1972) e Tokyo (17 agosto 1972). Completano il cofanetto le versioni editate dei singoli dell’epoca, tra cui "Black Night", "Space Truckin’" e "Smoke On The Water".
Al momento della sua prima pubblicazione, "Made in Japan" venne ricavato da quei tre concerti e ridotto a un doppio album di sette tracce, inizialmente distribuito in Giappone nel 1972, seguito dalla versione britannica entro fine anno e da quella americana nel marzo 1973. Il successo fu notevole: negli Stati Uniti raggiunse la sesta posizione in classifica, superando persino "Machine Head", il sesto album in studio della band, uscito pochi mesi prima, a marzo 1972.
Durante il tour giapponese, i Deep Purple schieravano quella che è considerata la loro formazione classica: Ritchie Blackmore alla chitarra, Ian Gillan alla voce, Roger Glover al basso, Jon Lord alle tastiere e Ian Paice alla batteria.
Una precedente ristampa del 2014 aveva già incluso l’integrale dei tre concerti, ma questa nuova edizione punta sulla qualità audio: oltre al remix di Wilson e ai singoli in versione edit, sarà disponibile anche un Blu-ray con il mix Atmos del leggendario live.
“È tutto esattamente come accadde quella sera - spiega Steven Wilson nel comunicato di presentazione - L’album ha una potenza e un senso di abbandono che non sono mai riusciti a catturare pienamente in studio. Spero che questo nuovo mix vi faccia sentire ancora di più come se foste lì”.
Ecco la tracklist della nuova edizione di "Made In Japan".
Tracklist:
Il gruppo britannico ha di recente pubblicato il suo nuovo album, “=1", il primo con in organico il chitarrista Simon McBride, che ha preso il posto di Steve Morse. Lo scorso mese di luglio, Gillan e compagni sono stati anche protagonisti di due concerti in Italia, nell'ambito del loro tour europeo.
La ventitreesima opera in studio dei Deep Purple, seguito di "Whoosh!" del 2020, è stata prodotta da un mostro sacro degli studios, il produttore Bob Ezrin, e includerà 13 tracce. A realizzarla una line-up formata da Ian Gillan, Roger Glover, Ian Paice, Don Airey e Simon McBride.
Una cosa è certa: ora che la band non deve misurarsi con giganti come i Led Zeppelin e i Black Sabbath, ovvero le altre due grandi formazioni protagoniste della rivoluzione hard-rock degli anni 70, quel che veramente conta per Ian Gillan e compagni è potersi ancora divertire grazie a una formula riconoscibile che è ormai un vero e proprio marchio di fabbrica. "= 1" è un disco dove i riff chitarristici tornano a essere protagonisti: Simon Bride (che a tratti ricorda l'ottimo Gary Moore) duetta e duella con Don Airey con calibrata energia, l'apporto sempre più rilevante di Bob Ezrin anche in fase di composizione regala almeno un paio di canzoni dall'incedere contagioso e non privo di geniali intuizioni: la divertente "Lazy Nod" e la pulsante e articolata "A Bit On The Side" (miglior prestazione vocale di Gillan). Il tastierista Don Airey onora il ruolo che fu dell'ineguagliabile Jon Lord, rispolverando tutto il fascino di quell'incrocio di riff tra chitarra e organo che, unitamente al fin troppo classico passo ritmico di Ian Paice, ha contrassegnato la fase più nota della band.
"= 1" è un album che forse qualche critico troverà non privo di cliché e di inutili ripetizioni di stile, ma è anche la raccolta più solida di canzoni del gruppo dai tempi di "Perfect Stranger". Un disco che ha dispensato già vari singoli di ottima fattura - "Picture Of You" ma soprattutto "Portable Door", destinata a diventare una delle punta di forza dei concerti - e non lesina ulteriori potenziali hit - "If I Were You", "Show Me" - nonché due pezzi da novanta come la notevole "Now You're Talkin'" e il brioso rock'n'roll di "Old-Fangled Thing"