Deep Purple

= 1

2024 (Ear)
hard-rock

Con più di venti album alle spalle, cinquantasei anni di carriera e una dozzina di musicisti di elevato spessore tecnico e creativo che si sono avvicendati nel lungo corso storico della band, il nome Deep Purple è una vera e propria istituzione della musica rock.
La pubblicazione di un nuovo album, il primo con il nuovo chitarrista Simon Bride, pone più di un interrogativo, soprattutto dopo il mezzo passo falso di "Turning To Crime". Il primo è il più ovvio, ovvero chiedersi perché la band si ostini nell'aggiungere nuovi capitoli a un catalogo già ricco e solido, tale da poter garantire ai musicisti una carriera live alquanto soddisfacente.
Un altro interrogativo è legato alla correlazione tra i Deep Purple di oggi e la storica formazione che ha regalato autentiche icone musicali degli anni 70, risposta che viene subito mitigata dalla presenza di ben tre elementi della formazione Mark II, ovvero Ian Gillan, Roger Glover, Ian Paice.
Viene da chiedersi altresì se "= 1" non nasca da obblighi contrattuali, o dalla volontà di sfidare le nuove leve dell'hard-rock.

Una cosa è certa: ora che la band non deve misurarsi con giganti come i Led Zeppelin e i Black Sabbath, ovvero le altre due grandi formazioni protagoniste della rivoluzione hard-rock degli anni 70, quel che veramente conta per Ian Gillan e compagni è potersi ancora divertire grazie a una formula riconoscibile che è ormai un vero e proprio marchio di fabbrica.
I Deep Purple sono a tal punto coscienti della loro condizione di band vetusta e inossidabile da non scendere a compromessi con la modernità a tutti i costi, e grazie al supporto del produttore Bob Ezrin, ormai un sesto membro, si atteggiano a simpatiche canaglie, mostrando con fierezza i propri dati anagrafici.

Inutile comunque fare paragoni con l'epoca d'oro della band, quella conclusasi con il disperato tentativo di arginare l'abbandono di Ritchie Blackmore con l'album "Come Taste The Band" (progetto dalle pulsioni funk e blues non del tutto a fuoco), più facile raccordarsi con il riuscito ritorno in scena di "Perfect Strangers". Nell'ultimo ventennio i Deep Purple hanno proseguito alternando guizzi creativi a baruffe personali, fino a trovare nella figura di Steve Morse (Kansas, Dixie Dregs) il chitarrista perfetto per quell'operazione nostalgia che ha garantito loro di giungere indenne ai giorni nostri, salvaguardando il ruolo di band più longeva della scena hard-rock inglese.
Dopo l'uscita di scena di Morse (dovuto alla salute precaria della moglie del chitarrista) il gruppo ha abbandonato intelligentemente le peculiarità più progressive per un sound grintoso e spavaldo, che raramente crolla nei cliché dell'Aor (accade solo nella ballad "I'll Catch You").

"= 1" è un disco dove i riff chitarristici tornano a essere protagonisti: Simon Bride (che a tratti ricorda l'ottimo Gary Moore) duetta e duella con Don Airey con calibrata energia, l'apporto sempre più rilevante di Bob Ezrin anche in fase di composizione regala almeno un paio di canzoni dall'incedere contagioso e non privo di geniali intuizioni: la divertente "Lazy Nod" e la pulsante e articolata "A Bit On The Side" (miglior prestazione vocale di Gillan). Il tastierista Don Airey onora il ruolo che fu dell'ineguagliabile Jon Lord, rispolverando tutto il fascino di quell'incrocio di riff tra chitarra e organo che, unitamente al fin troppo classico passo ritmico di Ian Paice, ha contrassegnato la fase più nota della band.
"= 1" è un album che forse qualche critico troverà non privo di cliché e di inutili ripetizioni di stile, ma è anche la raccolta più solida di canzoni del gruppo dai tempi di "Perfect Stranger". Un disco che ha dispensato già vari singoli di ottima fattura - "Picture Of You" ma soprattutto "Portable Door", destinata a diventare una delle punta di forza dei concerti - e non lesina ulteriori potenziali hit - "If I Were You", "Show Me" - nonché due pezzi da novanta come la notevole "Now You're Talkin'" e il brioso rock 'n' roll di "Old-Fangled Thing".

In un panorama di esangui imitatori dei tempi passati, una sferzata di energia da parte dei Deep Purple è senz'altro rincuorante: la storia della rock band inglese non è ancora arrivata alla parola fine e anche se dischi come "= 1" non cambiano il corso della storia, la rendono quantomeno più piacevole.

12/08/2024

Tracklist

  1. Show Me
  2. A Bit On The Side
  3. Sharp Shooter
  4. Portable Door
  5. Old-Fangled Thing
  6. If I Were You
  7. Pictures Of You
  8. I’m Saying Nothin'
  9. Lazy Sod
  10. Now You're Talkin'
  11. No Money To Burn
  12. I'll Catch You
  13. Bleeding Obvious






Deep Purple sul web