L'Adult Oriented rock è al centro della nuova puntata di Rock in Onda, il programma condotto da Claudio Fabretti tutti i mercoledì dalle 12 alle 14 sulle web-frequenze di Radio Città Aperta (www.radiocittaperta.it).
Amato e bistrattato al contempo, l'Adult Oriented rock è uno dei fenomeni più curiosi della storia del rock, un "non genere" in cui convivono tanti filoni, da quello di matrice prog e hard rock a quello da pop-rock da Fm americano. Un rock "per adulti" che però spesso ha conquistato anche i più giovani, attraverso band come Styx, Journey, Foreigner, Rush, Yes, Asia, Boston, Toto, Steely Dan, Steve Miller Band, Sweet, Electric Light Orchestra, Supertramp e tante altre. Ascolta online.
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Adult Oriented Rock
Scintillanti chitarre hard rock, sensibilità pop e cori in quantità, con lo studio di registrazione che torna a farla da padrone. Sono alcune delle caratteristiche dell'Adult Oriented Rock, "non-genere" di grande successo nei decenni 70 e 80, in cui confluirono tanti filoni, da quello di matrice prog e hard rock a quello da pop-rock da Fm americano, dall'arena rock al soft rock fino addirittura allo "yacht rock". Un sound "per adulti" che però spesso ha conquistato anche i più giovani, attraverso band come Styx, Journey, Foreigner, Rush, Yes, Asia, Boston, Heart, Kansas, Toto, Steely Dan, Electric Light Orchestra, Supertramp e tante altre. Ma anche un filone tra i più invisi alla critica pseudo-alternativa che ha spesso dettato legge in ambito rock. Fin dalla sua origine. Proprio mentre il punk si accingeva a incendiare entrambe le sponde dell’Atlantico, mettendo al rogo più o meno consapevolmente un’intera stagione musicale, i paladini dell'Aor tentarono infatti una disperata respirazione bocca a bocca all’agonizzante rock classico – e perfino prog – dell’epoca. Al miracolo della resurrezione credette soprattutto il pubblico, correndo in massa ad acquistare i loro dischi e gremendo le arene dei loro concerti, mentre la critica, disillusa dal cinismo nichilista del punk, si rifiutò per lungo tempo di accettarne finanche l’eventualità. È rock fuori tempo massimo, rock per vecchi, sentenziò. E come tale venne anche spregiativamente appellato: Adult Oriented Rock, per l'appunto.
In realtà, volendo prendere per buona una definizione ingannevole per sua natura, Aor si può intendere un tipo di rock adulto, perché pur conservando la strumentazione e i suoni classici del rock non ne possiede alcuna carica trasgressiva, o in qualche modo "fastidiosa" per l'ascoltatore, dove per quest'ultimo si intende un tipo di età magari intorno ai 30 in su, cresciuto col rock ma che ormai conduce una vita integrata, tranquilla e priva dell'irrequietezza tipica di chi è giovane. Un tipo di musica che poteva quindi soddisfare l'amante del rock ma senza sconvolgerlo. Il lavoro di produzione divenne determinante, in quanto doveva mirare a togliere appunto qualsiasi carica eversiva e disturbante al suono, e renderlo accattivante, moderno ma classico allo stesso tempo.
Ma, andando oltre le etichette, si deve riconoscere la piena dignità di una corrente importante per la musica rock, che studiò nuove tecniche di registrazione divenute poi emblematiche durante gli anni 80 (ad esempio, le stratificazioni vocali tipiche delle produzioni di Mutt Lange hanno qui la loro radice) e piazzò brani dalle strutture inusuali per un’ultima volta nelle orecchie del grande pubblico. E il fatto che la critica istituzionalizzata non le abbia ancora riconosciuto alcun merito non è che l’ennesima dimostrazione della sua miopia.
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19/01/2025
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