Hanno riaperto il sipario con "Hello", uno dei loro brani-simbolo. Gli
Oasis sono tornati, e lo hanno fatto nel modo più clamoroso: Liam e Noel Gallagher di nuovo insieme dopo sedici anni, sul palco del Principality Stadium di Cardiff, davanti a 74.000 fan in delirio. Mano nella mano, hanno dato il via a una serata storica, suggellata da una scaletta piena di classici e dall’avvio di un tour mondiale che toccherà Regno Unito, Irlanda, Stati Uniti, Giappone, Australia e Brasile.
"È bello essere tornati", ha detto Liam tra gli applausi, prima di intonare con Noel "Acquiesce", in cui entrambi cantano e si dichiarano senza giri di parole: "Abbiamo bisogno l’uno dell’altro". Sul palco, una formazione potenziata: oltre a Paul "Bonehead" Arthurs, c’erano anche Gem Archer e Andy Bell, membri storici dal 1999, con l’aggiunta di Joey Waronker (già con
R.E.M. e
Beck) e Jess Greenfield (già nei The
High Flying Birds di Noel).
Il concerto ha ripercorso la parabola della band di Manchester, celebrando i trent’anni di "Definitely Maybe" (1994) e anticipando quelli di "
(What's the Story) Morning Glory?" (1995), di cui nei giorni scorsi è stata annunciata la
ristampa. In scaletta, hit come "Some Might Say", "Morning Glory", "Cigarettes And Alcohol". "È fatta, non si torna indietro", aveva dichiarato Noel prima del concerto, suggellando una riconciliazione annunciata un anno fa, dopo anni di tensioni culminate nel celebre scioglimento al Rock en Seine nel 2009.
Ecco la scaletta del concerto degli Oasis a Cardiff, prima tappa del loro
reunion tour 2025.
- Hello
- Acquiesce
- Morning Glory
- Some Might Say
- Bring It On Down
- Cigarettes & Alcohol
- Fade Away
- Supersonic
- Roll With It
- Talk Tonight
- Half the World Away
- Little by Little
- D'You Know What I Mean?
- Stand by Me
- Cast No Shadow
- Slide Away
- Whatever
- Live Forever (Dedicata a Diogo Jota)
- Rock 'n' Roll Star
- The Masterplan
- Don't Look Back In Anger
- Wonderwall
- Champagne Supernova
A scaldare il pubblico prima della
performance dei Gallagher, un’altra icona del
britpop:
Richard Ashcroft. L’ex-leader dei
Verve ha infiammato la platea con brani come "Sonnet", "Space And Time", "The Drugs Don't Work", "Bitter Sweet Symphony" (dedicata ai Gallagher) e la sua "Song For Lovers". "Orgoglioso di essere qui con la più grande rock band", ha detto, ricevendo una standing ovation.
Un ritorno agli
anni 90 carico di nostalgia e passione, tra magliette mod, cori da stadio e un entusiasmo che attraversa le generazioni.
Mentre infuriano le polemiche per i biglietti venduti a prezzi gonfiati, la Oasis-mania si dimostra più viva che mai. Le prime 17 date britanniche e irlandesi hanno fruttato 400 milioni di sterline (circa 470 milioni di euro), con 1,4 milioni di biglietti venduti. Secondo The Sun, Noel e Liam guadagneranno 6 milioni di sterline a serata, ma riceveranno il cachet solo dopo aver suonato, per evitare sorprese. Il sistema del
dynamic pricing ha sollevato polemiche, così come le truffe legate al
secondary ticketing, per un valore di oltre 2 milioni di sterline.
Il tour genererà un giro d’affari di oltre 1 miliardo di sterline nel solo Regno Unito, con una spesa media stimata in 900 euro a persona. A Londra e Manchester, le date multiple porteranno un indotto fino a 190 milioni di sterline.
Nel frattempo, la popolarità digitale della band è esplosa: +785% di ricerche su Spotify e oltre 510 mila playlist contenenti “Wonderwall” in una sola settimana. Le ristampe in vinile e le magliette in edizione limitata con Adidas, andate subito esaurite, confermano la portata del fenomeno. Come direbbe Liam Gallagher: “Biblical”.