Patrick Djivas, storico bassista della Premiata Forneria Marconi, è stato recentemente ospite del vodcast di Adnkronos. Nel corso della puntata, ha presentato il nuovo album live della band, "Pfm canta De André Anniversary", ma non ha potuto fare a meno di rievocare la straordinaria esperienza vissuta al fianco di Fabrizio De André. "Litigare con Fabrizio era facilissimo, succedeva almeno trenta volte al giorno," ha raccontato Djivas con affetto. "Ma altrettante volte facevamo pace, come se nulla fosse. Era una persona straordinaria, ed è stato un matrimonio artistico felice".
La collaborazione tra la Pfm e De André prese il via nel 1978, in un momento particolare della vita del cantautore genovese. "Quando lo incontrammo in Sardegna, voleva smettere di fare musica," ha rivelato Djivas. "Gli mancava qualcosa: aveva la voce, aveva i testi, ma non la musica. Con noi ha trovato la terza gamba del tavolino. Essere parte di questo percorso è motivo di grande orgoglio, perché abbiamo contribuito a regalare all’Italia altri vent’anni di Fabrizio De André."
A proposito dell'eredità di De André, Djivas ha sottolineato quanto le sue canzoni continuino a essere un faro per le nuove generazioni: "Fabrizio offriva un’alternativa alla realtà, un’alternativa intelligente e di grande qualità. Oggi i ragazzi, che già affrontano tante difficoltà, possono trovare nelle sue parole qualcosa di essenziale. Il bello è che il suo messaggio non era complicato: era profondo, ma, in fondo, accessibile a tutti".
A proposito, invece, dell'ultima edizione del Festival di Sanremo, il bassista della Premiata Forneria Marconi ha voluto elogiare l’interpretazione di "Il pescatore" proposta da Olly con Goran Bregovic: "Ci è piaciuta moltissimo. Hanno usato il nostro arrangiamento, ma con il loro suono. È stato un piacere ascoltarla".
Infine, Djivas ha commentato la tendenza di alcuni artisti ad annunciare il loro tour d’addio: "Spesso questi ultimi tour durano dieci anni! È un modo per attirare pubblico, ma noi non l’abbiamo mai fatto. Un giorno smetteremo anche noi, è inevitabile, ma senza proclami. Non è nel nostro stile dire che sarà l’ultima tournée solo per spingere le vendite".