Con la pubblicazione della versione live di "Antidepressants", i Suede tornano a farsi sentire, inaugurando quella che sembra una nuova fase della loro traiettoria artistica. Il brano, registrato durante il concerto all’Alexandra Palace Park di Londra la scorsa estate, parte del tour condiviso con i Manic Street Preachers, è il primo inedito dal 2022, anno dell’acclamato "Autofiction", disco che aveva segnato un ritorno inaspettatamente viscerale per la storica band britpop.
Ma "Antidepressants" non è una semplice coda di quel progetto. È piuttosto un nuovo inizio, una corsa wave-punk dalle tinte scure e nervose, che evoca i Gang Of Four e l’energia minacciosa di Siouxsie And The Banshees, il tutto risucchiato nella consueta spirale noir che da sempre caratterizza la scrittura di Brett Anderson.
“Teenage tribes in the bathroom again / singing a song while I’m happy”: basta una manciata di versi per ritrovare quell’oscillazione tutta suedeiana tra rabbia giovanile e decadente euforia.
Il gruppo ha confermato che il nuovo album, il decimo in studio, proseguirà lungo il sentiero tracciato da "Autofiction", privilegiando un approccio “arrabbiato e punk”, e lasciando intuire un’ulteriore apertura verso territori più ruvidi e sperimentali. Non a caso, già nel 2022, Anderson parlava a NME di un disco in divenire “molto più coraggioso”:
Mi piace pensare che il nostro lavoro più audace debba ancora arrivare. Non vogliamo limitarci a esistere per inerzia. Scrivere nuova musica è il motivo per cui mi alzo ogni mattina.
– Brett Anderson
Sebbene la stampa abbia spesso ricondotto "Autofiction" a una sorta di trilogia ideale iniziata con "Night Thoughts" e "The Blue Hour", per Anderson ogni album è un’entità autonoma, una stanza a sé nel grande edificio sonoro dei Suede. “Bisogna prenderli uno per volta”, aveva detto, allontanandosi da ogni narrativa definitiva.
Nel frattempo, la band ha preso parte al Record Store Day 2025 con "Sci-Fi Lullabies Vol.2", seconda raccolta di b-side che fa eco a uno dei momenti più amati e fragili del loro repertorio. Un segnale, forse, che l’identità dei Suede continua a oscillare tra passato e futuro, tra la polvere dei nastri e la tensione del palco.
E proprio lì, sul palco, torneranno quest’estate, con una manciata di date selezionate in Europa. Una promessa rinnovata: che la fine dell’adolescenza, per i Suede, non sia mai davvero arrivata.