The WAEVE: ascolta il nuovo singolo "City Lights" del duo Graham Coxon-Rose Elinor Dougall

02-05-2024

Ritorno a sorpresa per The WAEVE. Il duo formato da Graham Coxon (Blur) e Rose Elinor Dougall ha pubblicato un nuovo brano, intitolato “City Lights”, in uscita su Transgressive Records. Si tratta del primo singolo dal loro prossimo secondo album, che segue il fortunato debutto omonimo The WAEVE, molto apprezzato anche sulle frequenze di OndaRock.
Guarda il videoclip di "City Lights" qui sotto.



Scritto da Graham Coxon e Rose Elinor Dougall e prodotto da James Ford, “City Lights” vede Graham e Rose alla voce, oltre a tastiere, chitarra, basso, batteria e sassofono. A proposito del brano, Coxon e Dougall hanno dichiarato: "Le luci della città conferiscono una magia unica a tutti, ai belli e ai grotteschi, agli angeli e ai diavoli – splendenti e seducenti, uno e tutti… Chi vuole amarti e chi vuole distruggerti?".

The WAEVE è l'imprevista collaborazione tra Graham Coxon dei Blur e Rose Elinor Dougall, ancora nota ai più come ex-Pipettes nonostante un ragguardevole trittico di dischi da solista.
L'album d'esordio diventa terreno fertile per la versatilità creativa dei due artisti. Elegante e imprevedibile, "The WAEVE" non ha nella coesione stilistica il proprio punto di forza; è piuttosto lo stridio di atmosfere e generi la fonte primaria di interesse e piacere di queste inafferrabili dieci composizioni. Chiamarlo pop, alt-folk o post-punk non ha senso: il mix di influenze e autarchia creativa è originale quanto basta per identificare la musica della band come innovativa, per di più poco incline agli stereotipi di molta produzione pop contemporanea.
Che da questo fortuito incontro sia nato anche un legame personale che ha regalato ai due musicisti un figlio è argomento che non aggiunge né toglie interesse, ma che nello stesso tempo sottolinea la sintonia artistica tra Coxon e Dougall. Quella di "The WAEVE" è una magia che accade grazie all'azzardo e al coraggio dei due musicisti, indomiti nel cercare ispirazione nei meandri più arcani e profondi della musica rock.
Il suono del sax di Graham Coxon non è mai stato cosi sensuale, etereo ed eccentrico, Rose Elinor Dougall dal canto suo si cimenta con un lirismo quasi lunare, che accarezza l'anima e fa vibrare il corpo come se fosse in preda a un estatico sogno. Testi non particolarmente espansivi ed enigmatici completano un quadro sonoro alquanto complesso e ambizioso. Un disco che non cerca il conforto dell'identità di genere, fluido e indefinibile e infine resistente all'usura del tempo.