Straight outta Compton!
Crazy motherfucker named Ice Cube
From the gang called Niggas Wit Attitudes
When I'm called off, I got a sawed-off
Squeeze the trigger and bodies are hauled off
You too, boy, if you fuck with me
The police are gonna have to come and get me
Off your ass, that's how I'm going out
For the punk motherfuckers that's showing out
Per comprendere la portata di un disco come “Straight Outta Compton!” occorrerebbe fare un salto nel passato, impostando 08/08/1988 sul navigatore temporale con destinazione Compton, il quartiere storicamente più violento della città degli angeli e culla di un movimento musicale ancora oggi in costante fermento. Nei tormentati anni 80, Compton è un ghetto infernale, un luogo inaccessibile per chiunque, o quasi. La comunità afroamericana è sul piede di guerra, e tra le sue gang nasce la necessità di definire la storia di una periferia incendiaria, dimenticata da tutti e abbandonata al proprio destino, alle proprie lotte intestine, quasi come se lo Stato avesse inspiegabilmente deciso di bypassare il suo intervento, “affidandosi” a uno sterminio interno, frutto di un reiterato regolamento di conti.
E’ da tale abbandono che prende forma l’esigenza di tirare "fuori le palle" e inveire con la potenza salvifica della musica. E sono per l’appunto gli attributi da tirare fuori, senza alcuna riserva e senza più paura, i protagonisti del significato dell’acronimo scelto dagli N.W.A, crew manco a dirlo di Compton: Niggaz Wit Attitudes.
Gli N.W.A muovono i primi passi tra le fila della Ruthless nel 1986, label fondata dal Eazy-E e Jerry Heller con l’intento di dare vita a un nuovo movimento musicale in città capace di convogliare al suo interno tutta la rabbia dei giovani afroamericani costretti ai più infimi abusi, schiacciati dal sopracitato disinteresse dello Stato centrale e da una disoccupazione mai così alta nella terra delle grandi opportunità. Eazy-E, pseudonimo di Eric Lynn Wright, è all’epoca un abile Mc, ma soprattutto un formidabile imprenditore musicale. Un talento alle prime armi con una visione ben precisa. Non è un caso, infatti, che sia stato lui a scoprire e lanciare, tra gli altri, fenomeni come i Bone Thugs-n-Harmony. Tuttavia, al netto di tale fiuto, a Eazy-E manca una squadra tutta sua. Una comune di agitatori, Mc e beatmaker che possa scuotere non solo la tormentata Compton, ma la West Coast tutta, partendo proprio dalle fondamenta, da una narrazione concreta del quotidiano, con le sue schiaccianti contraddizioni. Sarà l’amico Andre Romelle Young, in arte Dr. Dre, il primo a raccogliere l’invito di Eazy-E di mettere in piedi un supergruppo in grado di schiacciare letteralmente tutto al suo passaggio.
Ma se Dr. Dre è il producer ideale per calibrare e "inventare" un sound inimitabile, O'Shea Jackson, aka Ice Cube, è lo schiacciasassi perfetto. Il demolitore incontrastato e incontrastabile. Colui che lancia strofe su strofe alla stregua di un cannone a canne rotanti. Certo, Cube è una macchina da guerra, ma dietro il suo sguardo cattivo si nasconde un cuore infinito e una marcata sensibilità. A questo punto, la triade è perfetta, composta così com'è da un innovatore, un visionario e un demolitore. Diciamola tutta: ancora oggi è praticamente impossibile trovare un trio nello sterminato universo hip-hop dalla potenza artistica e scenica come quello composto da Eazy, Dre e Cube. Tre punte di diamante alle quali si aggiungono l’abile dj Antoine Carraby, alias DJ Yella, l'Mc Lorenzo Jerald Patterson, in arte McRen, e in ultima battuta The Arabian Prince, o se preferite Professor X, pseudonimi di Kim Renard Nazel. Un team di giganti che cambierà per sempre la storia del rap, inclinandolo verso un’accezione gangsta. Uno stile, quello degli N.W.A, inimitabile e figlio di un malcontento impossibile da decifrare nella sua interezza.
Al progetto prenderà parte anche il preziosissimo Tracy Curry, noto come The D.O.C., in qualità di co-writer. Mentre a precedere il lancio di “Straight Outta Compton!”, è la raccolta “NWA and the Posse”, contenente il manifesto "Boyz n da Hood", con Eazy da mattatore. E’ infatti lui a firmare ben tre tracce, oltre la mitica "Boyz n da Hood" posta saggiamente in apertura. Un disco che raccoglie anche quattro tracce del trio Fila Fresh Crew capitanato dal sopracitato The D.O.C..
Le basi di “Straight Outta Compton!” sono curate da Dr. Dre e DJ Yella, mentre il songwriting è affidato a Ice Cube, Eazy-E ed MC Ren. L’avvio è di quelli disarmanti. La title track mette subito le cose in chiaro, con Cube che inanella una serie impressionante di invettive, tra citazioni discutibili (Manson come metafora di un’improbabile rivolta) e missili puntati ovunque:
With a crime record like Charles Manson
AK-47 is the tool
Don't make me act a motherfucking fool
Me you can go toe to toe, no maybe
I'm knocking niggas out the box, daily
Yo, weekly, monthly and yearly
Until them dumb motherfuckers see clearly
That I'm down with the capital C-P-T
Boy, you can't fuck with me
So when I'm in your neighborhood, you better duck
‘Cause Ice Cube is crazy as fuck
E’ ufficialmente nato il gangsta rap. Le parole di Cube infiammano flotte di giovani afroamericani stanchi e afflitti. Non è più una questione privata, e le posse fraterne devono cessare. Occorre riunirsi con tutte le forze per affrontare una battaglia verso un nemico più grande. Una lotta ovviamente figurata. L’intento di Cube e dei suoi amici è scuotere le masse, aprire un varco culturale per mostrare alle classi dominanti il proprio disappunto. Gli N.W.A azionano una scintilla luminosissima ed efficace, capace di infiammare gli animi di una generazione pronta a mostrare i denti e a urlare come un cane rabbioso tra le strade di una Los Angeles ferita. Un'azione veicolata da Dr. Dre, con partiture che lasciano il segno, sample che si intersecano a meraviglia nel flow a gettito plurimo, mentre Eazy e Cube si alternano al microfono, puntando il dito contro un sistema marcio con il coraggio di chi non ha più nulla da perdere e vuole farsi solo portavoce del disagio. Le loro rime non badano a effetti collaterali. Non c’è nessun bugiardino da mostrare. Basta e avanza la celebre scritta “Parental Advisory”. A tal riguardo, la glorificazione del crimine è solo apparente. In realtà, la crew losangelina vuole provocare il sistema, stimolando diverse falle al suo interno. Ciò nonostante, il dipartimento di polizia di Los Angeles e l’Fbi intraprendono una disputa passata alla storia, con la band costretta a sospendere i concerti, in una sfida al vetriolo che vedrà vincitori gli stessi N.W.A. “Fuck Tha Police” è la canzone posta maggiormente sotto accusa. Il suo "crimine" è quello di mettere in risalto la violenza della polizia locale.
A peggiorare in parte la posizione della polizia, è l’autogol di Milt Ahlerich, all’epoca direttore dell'Fbi, che decide di inviare una lettera alla Ruthless, nella quale avverte i musicisti con una chiara dichiarazione d'intenti: “Il rispetto della legge esclude ogni azione volta a offendere o imbrogliare la polizia". Un invito che diventa subito un boomerang. Il sostegno dei fan e dell'opinione pubblica crescerà, con gli N.W.A visti più che altro come vittime di un possibile imbavagliamento. Al netto dei risvolti extra musicali, “Fuck Tha Police” è a conti fatti uno dei maggiori manifesti di tutto il movimento gangsta. L’inno per eccellenza da usare in caso di rivolta contro la spavalderia delle divise corrotte. Dr. Dre non bada a spese e inserisce un sample di “Funky Drummer” di sua maestà James Brown, al quale si aggiungono i campioni di Marva Whitney e uno spezzone de “The Boogie Back” del trio Roy Ayers Ubiquity.
In futuro, Dre affermerà che la canzone fu creata come reazione della band alle accuse della polizia. Un inseguimento che porterà i giovani musicisti a deporre per strada con le pistole puntate in testa. Tuttavia, ad animare realmente la polizia fu il comportamento di Eazy-E, il quale aveva finanche sparato su alcune persone alla fermata dell’autobus con una pistola di paintball - come chiarito dallo stesso Dre.
La successiva “Gangsta Gangsta” segue la medesima scia tracciata in avvio, con le sirene della polizia e i colpi di mitra ad aprire il sipario. Le parole di Ice Cube sono saette incontrollabili che cadono dal cielo, mentre Dre dirotta il ritmo su una base g-funk travolgente, a conferma di una sensibilità produttiva fuori dal coro. “If It Ain't Ruff” insiste a sua volta sulle stesse cadenze funk, omaggiando i coetanei di lotta e stile Public Enemy con il sample di “Don’t Believe The Hype” scelto da Dre per impreziosire il passo. “Parental Discretion Iz Advised” è un'esortazione a chiare lettere, con The D.O.C. in cabina di regia, e a fungere da mago della lampada di turno. Cube dal canto suo non le manda di certo a dire, mentre MC Ren mostra gli artigli e la propria filosofia:
Ren is most extremely high performance
The black hat cause I worn this, cause it's like enormous
Some shit I don't take it, not even in a toilet
And shit from a sucker, put in a pot and I'll boil it
Turn up the pilot as it burns
And maybe the motherfuckers will learn
I'm not a sub, cause I speak sensible
L’album prosegue tra un omaggio corale alla martoriata e amata Compton (“Compton's N The House”) e il machismo di un Cube irriverente, alle prese con una ragazza che vorrebbe avere la meglio su di lui (“I Ain't Tha 1”). Lo stesso Cube abbandonerà di lì a poco il gruppo, infastidito dall’ambiguità del manager Jerry Haller e in palese contrasto con Eazy. Un diverbio che darà vita al più ispirato dissing di sempre. L’unico con una sua ragion d’essere e una sua efficacia artistica. La medesima collera accumulata da Ice Cube per una gestione economica poco chiara del successo di “Straight Outta Compton!” genererà, tra l'altro, il suo esordio solista, un altro capolavoro assoluto del genere gangsta: “AmeriKKKa's Most Wanted”. Ad abbandonare la nave madre sarà anche Dre, deluso come Cube dall’atteggiamento della premiata ditta Wright/Haller. Ad attenderlo, una carriera stellare e guadagni stratosferici.
Sarà solo la malattia di Eazy a riavvicinare i vecchi amici. E ancora oggi sono molte le voci di corridoio che raccontano di un commovente incontro poco prima della sua morte con Ice Cube e Dr. Dre in lacrime al suo capezzale. Al contrario, altri credono che l'unico a essere presente fosse in realtà DJ Yella.
Al di là del tragico epilogo e delle beghe interne al gruppo, il fuoco acceso dagli N.W.A continuerà a bruciare nel ventre caldo ed eternamente perturbato degli States. Una crew letteralmente pazzesca. La prima ad aver gettato le basi di una narrazione violenta ma sincera, scevra da convenzioni di sorta.
Gli N.W.A sono la quintessenza del rap che parte dalla pancia e arriva al cuore di tutti. E grazie a dischi come “Straight Outta Compton!” nascerà quel movimento trasversale che collega UGK e 2Pac, Cypress Hill e Ghetto Boys, fino ad arrivare a WC e al Pulitzer di Kendrick Lamar.
12/05/2019