Ma, al di là delle caratteristiche tipiche dell'ascoltatore italiota medio, resta il disco. Un disco veramente bello, molto gradevole da ascoltare, senza particolari invenzioni di sorta ma con arrangiamenti ben congegnati, pennellate di pianoforte, chitarre in bilico tra il blues e la psichedelia e ottimi impasti vocali a farla da padrone. In sostanza "Pop", ma pop con la p maiuscola, che non sfigura di fronte alla miriade di dischi (non proprio eccelsi) pubblicati da tanti altri gruppi in questi anni.
Il maggiore pregio di questo "Sirena" sta proprio nell'accettare questa sua connotazione e nel colorarsi, a tratti, di venature più jazzate, senza però ricercare quell'eccellenza che renderebbe il tutto cervellotico ed eccessivo. I Cousteau sanno di suonare pop e non chiedono di meglio: brani come "Peculiarly You" (dalle atmosfere soft e ovattate) o come "After The Fall" (con dei languidi e ben realizzati inserimenti di ottoni), dimostrano chiaramente questa loro attitudine, mai compiaciuta o autogratificante.
Seppure entro questi "limiti", il disco presenta notevoli pregi: il singolo trainante, "Talking To Myself", che è un rassicurante swing tipico della band, con delle discrete sferzate chitarristiche; "Salome", che offre un'ottima prova del cantante nel cimentarsi su territori smaccatamente soul; "After The Fall" e "Heavy Weather" (il capolavoro dell'album), che sono il giusto risultato degli insegnamenti dei succitati Procol Harum: sonorità languide ma sempre pronte a sterzare verso suoni più psichedelici; il breve, ma intensissimo, crescendo di "Last Secret Of The Sea"; la pinkfloydiana caratura della ballad "Have You Seen Her", in chiusura di disco.
Tutti momenti che, senza presentare nulla di esageratamente nuovo, battendo - piuttosto - su territori già estremamente noti, lasciano comunque soddisfatti.
Nella loro semplicità (seppur con dimesse velleità soul), i Cousteau riescono lo stesso ad ammaliare, a catturare l'attenzione, e, personalmente, convincono di una cosa: la formula "potevamo stupirvi con effetti speciali, ma..." funziona ancora benissimo. Il connubio tra la loro musica e la natura "passionale" degli italiani ha fatto il resto...
(26/10/2006)