Dietro a queste fanfare carnevalesche, i beat si avvolgono e si modellano con armonica irruenza, beats riconoscibilmente di scuola Matmos, rubati alla natura e quindi teoricamente neanche elettronici, ma riprocessati, trattati e scanditi fino a diventare puri sgretolamenti IDM. Momenti memorabili di questa amalgama in "Reconstruction", nella soffice "For The Roses (Return)" e nelle aperture oceaniche di "The Struggle Against Unreality Begins". Clamorosamente nella tracklist appare anche un terroristico remix di "The Stars And Stripes Forever", la marcia di Sousa, uno dei simboli più gelosamente custoditi dagli Stati Uniti, e allo stesso tempo simbolo dell'occhio matmossiano, che con malcelata critica addita l’anima politico-culturale americana, inquadrandone in un’unica immagine gli estremi: l’etica bushana (nella fattispecie, la melodia dell’inno di Sousa) e la deflagranza dell’opposizione (le spirali ritmiche che ne deturpano la struttura). "The Civil War" ha le fattezze di un disco destinato a diventare vero e proprio culto, col tempo.
Per ora non possiamo far altro che osservare quell’intraprendenza che contribuirà fortemente a confermare i Matmos come uno dei nomi di punta dell' intellighenzia sonora; e a questo punto non soltanto elettronica.
(29/10/2006)