L'atmosfera da bonfire si alterna a passaggi notturni come "The Softest Voice", come da titolo intrisa di delicati voci notturne, e a ballad a loro modo semplici ed evocative ("Kids On Holiday"). In tutta questa spensieratezza, la lunga "Visiting Friend" funge paradossalmente come richiamo alla realtà, sospesa tra momenti di estatica calma e sofferte rimembranze, un lungo e a volte doloroso mantra che si riallaccia maggiormente alla precedenta esperienza del collettivo.
Basta però il pow-wow "We Tigers" a spazzare via i brutti pensieri e a rievocare il clima giocoso che, "Visiting Friend" a parte, caratterizza profondamente tutta l'opera. Ci si ritrova tutti attorno al fuoco quindi, "Mouth Wooed Her" con il suo clapping e "Good Lovin Outside" con voci di bambini in sottofondo. Ma forse tutto "Sung Tongs" è un ritorno a una spensierata fanciullezza, alla libertà di giocare e cantare con tutto e tutti. Gli Animal Collective ci riescono maturando il loro modo di comporre e sfornando un gioiellino che non aspetta altro che essere ascoltato "oziando con gli amici", recuperando un senso di gioia e divertimento spesso precluso a noi adulti.
(13/11/2006)