Due anni dopo l'esordio "Jet sounds" (reperibile anche col
titolo "Bossa Per Due"), Nicola Conte torna con questo "Other Directions", che
vede la collaborazione di alcune vocalist e di numerosi musicisti di spicco del
panorama jazz italiano (tra i quali spicca il giovane - e fenomenale -
trombettista Fabrizio Bosso, già nella band di Sergio Cammariere).
Se per il
disco precedente la prima influenza che saltava all'orecchio dell'ascoltatore
era quella di Ludovic Navarre (alias St. Germain), qui il discorso è nettamente
diverso.
Al cambio di label (questo è il primo disco che esce per la filiale
italiana dell'etichetta Blue Note) è corrisposto un notevole cambio di direzione
nella musica di Conte: (molta) meno elettronica e molto più jazz "tradizionale"
in sostanza.
L'album si apre con l'ottima "Sea And Sand", dove
malinconici accordi di piano e un breve tema di tromba introducono la voce del
nostro (che su questo disco in teoria dovrebbe suonare pure la chitarra, anche
se ci si chiede dove...) su un tempo tipico della bossa nova.
Il pezzo
successivo, "Wanin' Moon", riesce a fare ancora meglio: dopo una breve intro con
accordi di piano che rimandano a McCoy Tyner, spunta una sensuale voce femminile
(a cui fa da contrappunto un'ottimamente arrangiata sezione fiati) che sparisce
rapidamente, lasciando spazio al solismo del piano, del sax e della tromba, ma
che poi rientra angelicamente nel finale.
"Nefertiti" è invece, già dal
titolo, uno strumentale decisamente davisiano dominato dalla tromba, dal sax e
da alcuni eterei vocalizzi femminili.
Si continua poi con "Impulso" (un
pezzo hard bop a tutti gli effetti) e con la dolce ballata "A Time For Spring"
(dove la voce richiama non poco quella di Beth Gibbons dei Portishead) prima di arrivare al
singolo "A Kind Of Sunshine", nel quale per la prima volta si sentono i tempi
dance (scanditi comunque da una batteria "vera") che avevano fatto la fortuna
del disco precedente.
L'album prosegue imperniato su atmosfere
romantiche/malinconiche, a tratti flirtando con le ballad ("Several Shades Of
Dawn" e "All Gone"), a tratti con una bossa nova dalle tinte danzerecce ("The
Dharma Burns"), a tratti con l'hard bop (la title track ).
"Other
Directions" è un disco estremamente raffinato, ben suonato e arrangiato, dove,
se siete appassionati di jazz e di bossa nova, difficilmente troverete momenti
che vi faranno venire la voglia di premere il tasto skip. Forse non sarà un
album epocale, ma per essere un disco di maniera è davvero un gran bel disco di
maniera. Di sicuro, rispetto a St. Germain, siamo su un altro pianeta
06/12/2006