Iron And Wine & Calexico

In The Reins

2005 (Touch And Go)
folk-rock

Nel campo musicale, quello delle collaborazioni è uno dei territori più delicati: occorre profondità di progetto e alta ispirazione da ambo le parti, più una certa dose di alchimia naturale e vicinanza di visione. Quella tra i Calexico e Iron&Wine prometteva bene, trattandosi di due artisti i cui ultimi lavori erano di un certo valore e le cui caratteristiche sembravano integrarsi a pennello. L'incontro tra Burns, Convertino e Beam risaliva a qualche anno fa e i tre si erano già ripromessi allora di comporre un giorno qualcosa assieme. Quel giorno è arrivato ed è nato così "In the Reins", Ep di sette tracce, tutte inedite e composte per l'occasione.

La partenza è subito su un buon livello: apre i giochi "He Lays in the Reins" e a regnare sono le spazzolate desertiche dei Calexico tra lap-steel, piano e percussioni tex-mex; un pezzo dalla melodia altamente evocativa, memore dei brani cantati di "The Black Light", affidata a Beam e a Salvador Duran, un tenore della scena flamenco di Tucson (dove il disco è stato registrato). Ruoli invertiti per "Prison on Route 41": se prima Beam fungeva da vocalist per i Calexico, ora è la band dell'Arizona a fare da accompagnatrice alle gesta di Iron&Wine. Il brano, piacevole, è frutto esemplare della tenera penna del barbuto cantastorie, pennellate di slide a profusione e incursioni di armonica e banjo nel corpo centrale.

La vera e propria cooperazione inizia dal terzo brano, quando le distinte personalità iniziano a fondersi e a esplorare territori un po' comuni e un po' alieni alla loro musica. "History of Lovers" si regge su un retroterra di chitarre ritmate e onnipresente slide al contrappunto, prima di sfociare in un tripudio di fiati; "Red Dust" è un'acida jam blues-rock per chitarra, armonica e organetto; "16, Maybe Less" è invece il classico lentone d'atmosfera, tanto di classe quanto incline a tediare. Purtroppo si tratta di brani palesemente di maniera, portatori di nessuna emozione e nessun sussulto di sorta.

A parziale riscatto giungono i contentini finali, dove nuovamente le strade tendono a separarsi. Il fumoso noir intessuto da "Burn That Broken Bed" porta il marchio dei Calexico, pronti a immergersi in un fosco blues dal quale esce, prezioso, un bel solo di tromba che porta il pezzo a morire. Meglio ancora e al livello del primo, riuscito, brano dell'Ep è il corale e accorato finale acustico prettamente Iron&Wine di "Dead Man's Will".

Non resta che tirare le somme di questo "In the Reins", che, se non manca di qualche momento gustoso, viene a deludere proprio laddove ci si aspettava chissà che, e viene a farlo in modo inspiegabile e sorprendente. Tra la tanta amarezza, emerge l'unico motivo di speranza: i brani migliori sono quelli in cui la collaborazione naufragata ha messo meno mano, lasciando dunque le aspettative per le rispettive prove in solitaria (attese per il 2006) ancora buone.

01/07/2019

Tracklist

  1. He Lays in the Reins
  2. Prison on Route 41
  3. History of Lovers
  4. Red Dust
  5. 16, Maybe Less
  6. Burn That Broken Bed
  7. Dead Man's Will

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