Kirlian Camera - Coroner's Sun

2006 (Trisol/Audioglobe)
industrial
7

Di nuovo sotto i riflettori il progetto di Angelo Bergamini, artista che con i suoi Kirlian Camera si è fatto pioniere e portavoce di un sound che mai è riuscito ad attecchire più di tanto in Italia - dove infatti KC è molto meno seguito e compreso rispetto al resto d'Europa - e che in oltre vent'anni di onorata carriera è stato senza dubbio capace di ritagliarsi un suo personalissimo spazio nell'ultra affollato panorama electro-industrial .

Kirlian Camera torna a due anni di distanza dal riuscito "Invisible Front" e mantiene ancora una volta inalterate la forma e la freschezza del suo gelido sound sintetico.
E la forma è davvero smagliante, un sound ricco e fascinoso, che rispetto alle ultime uscite (in particolare "Still Air" del 2000 e il già citato "Invisible Front") si apre a una maggiore facilità di ascolto, memore forse dei recenti successi dei Siderartica, il progetto personale della cantante Elena Fossi. E ciò che "Coroner's Sun" guadagna in accessibilità lo perde forse per quanto riguarda l'originalità. L'appunto che si può muovere alle canzoni formalmente impeccabili di questo album è infatti una certa prevedibilità di alcune soluzioni sonore, almeno rispetto ai loro standard. In ogni caso, difficile restare indifferenti alla coinvolgente melodia della title track, molto vicina alle delizie dei Siderartica, e addirittura impossibile restare indifferenti quando nella nebbia si spalancano gli squarci luminosi regalati dalla splendida "Beauty As A Sin". E i vortici di synth e l'accorata interpretazione di Elena donano a "No One Remained" un'aria quasi operistica.

Come sempre Bergamini eccelle nell'arrangiamento e nella costruzione dei ritmi che, spesso in magnifico contrasto con tutto il resto, si mantengono costantemente insidiosi e ansiogeni pur senza mai accelerare (e anche per questo il pur godibile sfogo techno di "Kaczynski Code" stona un po'). Magistrale in questo senso l'impalcatura della martellante "Citizen Una", brano che accumula con successo tutti i marchi di fabbrica del Kirlian-sound. E se una "Illegal Apology Of Crime" sfoggia un insipido riff alla Nine Inch Nails e non si fa notare certo tra gli episodi più ispirati, ecco che la stasi gelida di "Koma Menschen" mostra un duo capace di sedurre l'ascoltatore apparentemente col minimo sforzo.

E così, mentre l'album si conclude in gloria con la tragica e sinfonica "The Day Of The Flowers", non possiamo che rallegrarci per questo "Coroner's Sun", che sebbene aggiunga in realtà ben poche novità di rilievo al repertorio sonoro dei Kirlian Camera, mostra altresì la loro facilità nel mantenersi ad alti livelli senza mai strizzare l'occhio a mode effimere, ma continuando invece a credere fortemente in un sound sempre più personale e ben definito (e ormai forse impossibile da perfezionare ulteriormente), forti di un mestiere e di una classe inattaccabili.

P.S. Allegato all'album è un bonus cd con due tracce inedite e remix di alcuni brani del precedente album "Invisible Front".

21/12/2006

Tracklist

  1. Panic Area
  2. Coroner's Sun
  3. Beauty As A Sin
  4. Illegal Apology Of Crime
  5. Kaczynski Code
  6. CIA Haunted Headquarters
  7. No One Remained
  8. Koma Menschen
  9. Citizen Una
  10. The Day Of The Flowers


Bonus cd

  1. Dead Zone in the Sky (remix by Punto Omega)
  2. Days to Come (remix by Sensory Gate)
  3. Kaczynski Code (instrumental edit)
  4. Days to Come (Substrata remix)
  5. K-Pax (remix by :Wumpscut: )
  6. Shadowless Doctors (bonus track)
  7. Corpse i-d (bonus track)