“Casual Way” e “Salt Year”, tra sussulti di chitarra elettrica e improvvisi silenzi, evocano la magnetica poesia di Jeff Buckley, mentre “Been Out All Night” assume le sembianze di una litania di Will Oldham. Bathgate tesse una nuova versione di “Yes, I’m Cold”, già presente in “Throatsleep”, chiamando il banjo a conferire un sapore di marcia rurale all’incedere. “Cold Press Rail” fluttua sul violino spettrale di Susan Fawcett, infrangendosi sugli spigoli della chitarra. La voce di Bathgate declama asciutta le proprie visioni fino allo scabro epilogo della title track, anch’essa rielaborazione di un vecchio brano risalente addirittura all’esordio di “Silence Is For Suckers”, in cui compariva come traccia fantasma. Lo scheletro che aleggia sui suoi versi non è fatto per la polvere, ma per l’attesa. “Love has a way of saving you”.
(04/04/2008)