Un esordio passato in sordina nel 2004, poi un silenzio di cinque anni che lo hanno visto prestare servizio per progetto altrui - tra cui il buon “Gong Lake” dei Neptune”- fino ad arrivare agli inizi di questo 2009 in cui Animal Hospital si ripresenta con due dischi addirittura, “Good Or Plenty, Streets and Avenues” e il presente "Memory”.
Kevin Micka è un ragazzo appassionato di musica, cresciuto a Boston con il mito dei Butthole Surfers e dei Dead Kennedys, maturato con Papa M e Mogwai, che è riuscito dove in molti hanno fallito, ovvero fare un disco di post-rock che non suonasse stantio. Sì, in “Memory” ci sono i Tortoise e gli A Silver Mt. Zion più rock oriented, ma ridisegnati con il genio creativo di chi ha uno sguardo lucido e onnicomprensivo sulla scena musicale presente e passata. Allora come non attendersi il capolavoro da uno che ascolta contemporaneamente Beach House e Dirty Projectors, ma anche i Trojan Records, Harry Belafonte e Otis Redding? Perché un capolavoro è sicuramente “His Belly Burst”, triste veglia funebre in 18 minuti di melodie in costante sfaldarsi; e ancora capolavoro o giù di li sono le morfiniche pennellate chitarristiche di “Good Times”, che riportano alla mente i mai troppo rimpianti San Agustin di David Daniell.01/04/2009