Band sassarese con uno spiccato gusto melodico, i Goose (inizialmente noti come Mama Goose, a partire dal ’98, e titolari di un album, “Uomini e tordi”) approntano - dopo una lunga attività live - tra 2004 e 2006, il primo singolo “Domenica d’estate” (con relativo videoclip) e il loro primo album completo, “Tutto come allora”, nel quale eccellono con la lunga “Ozioso”, la sospesa “Forse” (con un uso molto lirico del rhodes), l’orecchiabile “Bar”.
“30:40” non fa che proseguire con leggerezza il discorso, ma senza accontentarsi della semplice copia carbone, conscio di una personalità ancora in divenire.
Un po’ power-pop, un po’ crepuscolari (“Finché non saprai”, “Qui per te”, “Settembre” e “Fra noi due”), i Goose indulgono nel country sbarazzino di “La vita a 34 anni”, nelle armonie Rem acustiche-classicheggianti di “Quando ero felice” e “Indietro”, nella serenata di “Mio cuore”, nella ballata di “Per cambiare”, fino a una dimensione più propriamente autoriale, tanto Dylan-iana in “Sogna” tanto Drake-iana (e orchestrale) in “Neve”.
Pulitamente congegnato, pure ordinario quanto la sveglia mattutina, madido di rifiniture tali da far dimenticare i testi irrilevanti, e caratterizzato con essenzialità negli arrangiamenti, tutti giocati nella corda delle poesiole leggere, ha un titolo tennistico che immagina la vita - non è la notizia del millennio - come una partita. Ricapitolando, spiccano a giustificare l’acquisto: “La vita a 34 anni”, “Neve” e “Sogna”. “Settembre” è in realtà un omaggio (adattato) a Big Star e Alex Chilton.
26/10/2009